La via che porta alla classe media #1


2013 Ott
15

La via che porta alla classe media #1
通往中产之路 di Stampa cinese ( 报章杂志 )



L'articolo del South Review, descrive come la crescita a lungo termine dei prezzi degli appartamenti ha spinto al collasso quasi tutte le famiglie non abbienti e anche la classe media. Il potere d’acquisto reale della moneta è sceso, le tasse sono aumentate, il prezzo dei servizi pubblici, come le bollette della luce e dell’elettricità, sono schizzati alle stelle, mentre l’aumento dei costi aggiuntivi e le esternalità hanno fatto sì che, rispetto al passato, per le famiglie poco abbienti siano diminuite le possibilità di ascesa sociale attraverso l’accumulo di ricchezza.



Nuovo indicatore di ricchezza in Cina (calcolato su base annua): le persone oltre la soglia della ricchezza hanno un reddito sopra i cinquanta milioni di yuan, le persone molto ricche tra i dieci e i cinquanta milioni di yuan, le persone ricche dai tre ai dieci milioni di yuan, i grandi proprietari tra i trecentomila e un milione di yuan,  la classe media tra i centocinquanta e i trecentomila yuan, i piccoli proprietari tra gli ottanta e i centocinquantamila yuan, i poveri tra i trenta e gli ottantamila yuan, i molto poveri tra i dieci e i trentamila yuan, gli estremamente poveri tra i cinque e i diecimila yuan.

Nuovo indicatore di colletti bianchi: reddito mensile oltre i ventimila yuan, una casa con almeno due stanze da letto, mezzo di trasporto del valore di almeno di centocinquantamila yuan (un euro corrisponde a poco più di otto yuan, ndt).

Questo tipo di annunci impazza sul web; è chiaro che gli autori dei tweet appartengono senza dubbio a gruppi di persone che non rientrano nei parametri dei cosiddetti “nuovi indicatori”. All’interno di concrete gerarchie sociali, queste persone sono in grado di mettere a confronto la propria condizione e possono misurare chiaramente la distanza che le separa dall’obiettivo successivo. Per coloro che possiedono un’istruzione universitaria di base e specifiche competenze professionali, la classe media è a una distanza che non va considerata né vicina né lontana. Malgrado la meta risulti di giorno in giorno sempre più difficile da raggiungere, rimane comunque un’aspirazione lecita. Quest’aspettativa mentale sorregge i loro sforzi, alimentando l’autostima e gli antagonismi.

I costi da mettere in conto

La cosa che spaventa di più Tian Qiu è invitare i colleghi a mangiare. Lei è una ragazza che lavora in un’impresa statale, ha un salario non elevatissimo ma stabile e con graduali aumenti, che le permette di condurre una vita confortevole. La pressione viene dai “ricchi” e dai “dirigenti pubblici” di “seconda generazione”, ovvero quei colleghi per la maggior parte figli o nipoti di manager di altre imprese di stato, mentre Tian Qiu è una delle poche dipendenti provenienti da una famiglia comune. Ogni sera, poco prima della fine della giornata di lavoro, le sue colleghe d’ufficio iniziano puntualmente a confrontarsi con tono complice su dove possono andare a cena. È il momento della giornata in cui Tian Qiu è più agitata, perché spera di potere essere invitata ma non riesce a non pensare alle spese da mettere in conto per entrare nel giro: «se vuoi andare a mangiare con loro, non puoi evitare che una volta ogni tanto sia tu a invitare, e quando tocca a te se ti va bene spendi centinaia di yuan, altrimenti anche più di mille yuan». Tian Qiu è stanca di questo, in più tutti questi incontri e festeggiamenti a cui sono abituati i ricchi le sembrano inconcepibili: «Una volta è la festa per la laurea, una volta la festa delle donne, un’altra il compleanno... basta che trovino una qualsiasi ricorrenza e scatta l’invito a cena, tutte le occasioni sono buone per stare insieme». L’esagerazione più grande c’è stata in occasione dell’anniversario dell’assunzione di una collega, che è arrivata a pagare una cena sette-ottomila yuan.

Per non cambiare lavoro si è costretti a unirsi a loro, così Tian Qiu ha iniziato a studiare come adeguarsi. Una volta, a fine giornata, ha provato a invitare a cena una collega con delle buone conoscenze; però non aveva pensato all’eventualità che questa estendesse calorosamente l’invito ad altre persone, stabilendo infine dei legami con un numero ancora più elevato di persone. Per gente come quella era solo una cena vivace e rumorosa, mentre Tian Qiu, nella sua testa, realizzava che la spesa oltrepassava le sue possibilità economiche.

Tian Qiu non è una persona vanitosa, da tempo limita le sue esigenze allo stretto necessario. L’anno scorso, in vista della festa del 1 maggio, aveva prenotato con anticipo un biglietto per un viaggio a Hangzhou, ma vedendo che con l’avvicinarsi delle feste i prezzi degli hotel continuavano ad aumentare, alla fine aveva cancellato la prenotazione del treno. Le persone con cui è in contatto hanno un certo numero di appartamenti, guidano delle buone macchine e vestono abiti firmati, mentre lei non ha neanche la forza di provare invidia: «so che in futuro le cose andranno di sicuro meglio, ma non potrò mai competere con loro, le differenze di partenza sono troppo grandi». Vorrebbe solo non venire emarginata.

La maggior parte di coloro che non fanno parte della classe media non potrà mai sentirsi talmente stanca da rinunciare a coltivare per riuscire a mischiarsi con i ricchi; tuttavia, nel relazionarsi con la società, chi più chi meno sentirà la pressione per i costi extra da pagare per accumulare contatti. Nella società cinese, la natura delle relazioni stabilisce che l’individuo e la famiglia non possono esimersi dal pagare una “quota di salvaguardia”, da destinare a una rete di contatti e di relazioni sulla base della relativa posizione sociale. In un sistema sociale in cui le relazioni sono considerate una risorsa naturale, la tutela e l’allargamento del proprio circolo di conoscenze è divenuto ormai parte essenziale della vita.

(l'articolo è stato tradotto per la rivista Internazionale)

Tradotto da Mauro Crocenzi, 15 Ottobre 2013