Shizhi
食指
Shizhi 食指 (1) è considerato oggi uno dei poeti più influenti nel panorama cinese contemporaneo. Chi lo conosce ripete che a salvarlo sia stato l’amore per la vita, dopo aver trascorso oltre tre decenni in cura per una forma di schizofrenia. originario della provincia dello Shandong nel 1948. Tra le sue letture giovanili figura Mayakovsky, tra i suoi mentori il saggista, critico e poeta He Qifang 何其芳 (2). Dopo avere iniziato a scrivere giovanissimo, nella prima metà degli anni Sessanta, entra in contatto con alcune correnti letterarie d’avanguardia –di rottura con la poesia socialista- che vengono ben presto criticate come reazionarie, finendo nell’occhio della repressione.
Malgrado la pesante atmosfera culturale e politica, con il dilagare della Rivoluzione culturale Shizhi intensifica la sua attività poetica, che assume toni e caratteri sempre più distanti dai canoni dell’estetica socialista, per soffermarsi sul dolore legato alla condizione umana.
A conti fatti però, gli anni rivoluzionari saranno quelli che successivamente lo avrebbero consacrato come uno degli anticipatori della nouvelle vague (新潮 xin chao) letteraria cinese. In seguito all’interruzione delle lezioni scolastiche prende parte agli spostamenti di massa, che lo portano dapprima al lavoro nei campi dello Shanxi, quindi in fabbrica e infine alla vita militare. Si racconta che i suoi componimenti siano stati inizialmente trascritti a mano da amici e compagni di brigata, fino a ottenere un’ampia diffusione e divenire precursori della poesia oscura (朦胧诗歌 menglong shige) cinese (3). Ad ogni modo, agli inizi degli anni Settanta, Shizhi da’ i primi segni di squilibrio mentale, sembra per le molteplici pressioni a cui è sottoposto, abbandonando di conseguenza la vita militare e sottoponendosi alle prime terapie contro la schizofrenia.
Nel 1973 è a Pechino, dove trova impiego in un centro di ricerca per tecnologie fotoelettriche. Dopo essersi sposato nel 1975, tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli anni Ottanta, alcune sue poesie ricevono l’attenzione di riviste specialistiche, ma è solo nel 1988 che viene pubblicata la sua prima raccolta, il cui titolo riprende quello di una delle sue più note poesie, Fiducia nel futuro (相信未来 Xiangxin weilai). In quegli anni Shizhi aveva già fatto ingresso in un ospedale psichiatrico di Pechino, dove però la sua vena creativa non si sarebbe esaurita, anzi. Tra le mura del centro di cura vedono la luce alcune tra le sue più citate composizioni, come Dialogo tra le foglie cadute e la madre terra (落叶与大地的对话 Luoye yu dadi de duihua), Desiderio (愿望 Yuanwang), Il palco degli uomini (人生舞台 Rensheng wutai), Tempesta di neve (暴风雪 baofengxue) e Così scrivo poesie (我这样写歌 Wo zheyang xie ge). Le sue poesie ricevono un numero crescente di riconoscimenti alla fine degli anni Novanta, malgrado l’isolamento a cui è Shizhi costretto da più di un decennio di vita trascorso in cura. Nel 2002 annuncia il suo ritorno a casa, riprendendo in mano il corso della propria vita nel nome di uno stile di vita semplice e sereno, che culmina in un nuovo matrimonio dopo pochi anni.
Note:
(1) Il nome di battesimo di Shizhi è Guo Lusheng 郭路生. Shizhi significa letteralmente “dito indice”. Esistono diverse ipotesi sul motivo che avrebbe spinto Guo Lusheng a scegliere questo nome d’arte; secondo la più accreditata, il poeta avrebbe voluto così mettere in rilievo l’atto di essere additato alle spalle, a cui il vero poeta avrebbe dovuto rispondere mantenendo la propria coerenza e attitudine. Il padre di Guo Lusheng era arruolato nell’esercito comunista. Il nome Lusheng significa letteralmente “nato sulla strada”, e fu scelto dai genitori poiché la madre di Shizhi partorì durante uno spostamento del battaglione a cui era assegnato il padre.
(2) He Qifang 何其芳 (1912-1977) era un intellettuale rinomato non solo per la sua produzione poetica e in prosa, ma anche per i suoi lavori di critica letteraria, in particolare legati al classico letterario Il sogno della camera rossa (红楼梦, Honglou meng). Dopo aver raggiunto la base rossa di Yan’an negli anni Trenta –dove svolse anche il ruolo di segretario di Zhu De- fece ritorno a Pechino con la fondazione della repubblica popolare. Dal 1949 si dedicò principalmente al lavoro di insegnamento e critica letteraria. Durante la Rivoluzione Culturale fu aspramente criticato.
(3) I poeti oscuri cinesi (朦胧诗人, menglong shiren) rappresentano uno dei movimenti di maggiore influenza nella poesia contemporanea cinese. Si trattava di un gruppo di intellettuali che faceva riferimento alla rivista Oggi (今天 Jintian), chiusa nel 1980. Ad accomunarli era il tormento provocato dalla Rivoluzione culturale e uno stile fortemente intimista, simbolico e soggettivista, da cui deriva il loro nome. Tra le figure di spicco del movimento figurano Bei Dao 北岛 (a cui fu proibito di tornare in Cina dopo i fatti di Tian’an Men), Gu Cheng 顾城e Shu Ting 舒婷.