Stampa cinese
报章杂志


La questione della libertà di stampa in Cina è molto dibattuta, tanto all'interno dei confini cinesi quanto nei paesi occidentali.

Durante la crisi del sistema imperiale, le società di studio e la stampa cinese ricoprirono una funzione essenziale nell'analisi e nella riconfigurazione del pensiero occidentale nel contesto cinese, un'opera intellettuale che è alla base del pensiero modernista cinese e che conferì alla stampa un'identità critica molto forte in campo politico, culturale e sociale. Simbolo di tale impegno è rappresentato dalla rivista Gioventù nuova 新青年, creata nel 1915 da Chen Duxiu 陈独秀 e tra i principali ispiratori dei movimenti modernisti studenteschi

Tuttavia, dalla proclamazione della Repubblica popolare cinese nel 1949, per sopravvivere la stampa è stata costretta  ad avvicinarsi alle istituzioni e alla linea di partito, assumendo le sembianze di un giornalismo di regime, basti pensare al ruolo svolto ancora oggi dall'agenzia di stampa Xinhua 新华社, dal Quotidiano del popolo 人民日报 e dalla maggior parte dei giornali cinesi.

Nonostante ciò, nell'ultimo ventennio, il confronto sulla libertà di espressione in Cina risulta tutt'altro che sedato. Internet è stato lo strumento per eccellenza per aggirare la censura del Partito, ma anche su carta stampata si è sviluppata una geografia sempre più complessa, di cui uno dei primi segnali fu probabimente il confronto aspro che agli albori del nuovo millennio oppose il liberalismo del Nanfang zhoumo 南方周末 al conservatorismo di Dushu 读书, allora diretto da Wang Hui 汪晖, uno dei maggiori intellettuali contemporanei cinesi.

In questo contesto, il giornalismo cinese ha avuto sempre maggiori margini di negoziazione per la conquista di nuovi spazi di denuncia, sebbene proprio in tempi recenti, il caso di censura che ha colpito il Nanfang zhoumo ha confermato tutte le difficoltà ancora esistenti nel percorso verso la libera espressione. Ad ogni modo, l'esistenza della censura non ha impedito né la pubblicazione di  inchieste di valore, come quelle effettuate da Wang Keqin 王克勤, Lu Yuegang 卢跃刚 e Zhao Shilong 赵世龙 e altri coraggiosi giornalisti, né lo sviluppo di una crescente funzione critica, ricoperta da riviste di spessore come Caijing 财经 o Nanfeng chuang 南风窗.

 

China Media Project: Media, Internet e il dibattito pubblico in Cina

 

Traduzioni:
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Vendere ai cinesi #2
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Huaqiangbei: il nuovo incubatore tecnologico di Shenzhen #4
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Huaqiangbei: il nuovo incubatore tecnologico di Shenzhen #2
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Il muro dei sottotitoli
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Il sogno canadese (parte 2)
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Hua Xinmin, la guardiana degli hutong (parte2)
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Lotta alla corruzione sì, ma fatta dal governo
L’identità delle città all’ombra dei grattacieli
Riforma e problema del debito dei governi locali
La gara dei think tank prima del Terzo Plenum
La febbre speculativa dei beni culturali #2
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La via che porta alla classe media #2
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Masanjia – Il campo di rieducazione femminile
La tintura dei medicinali a base di erbe
Le false demolizioni a Lhasa
La piaga dello “svuotamento” dei villaggi
Tutti pazzi per lo shopping online
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Le riforme richiedono grande coraggio
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Internazionale – Sindrome da Congresso (parte 2)
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