Wang Keqin
王克勤


 

Nato nel 1964 nella contea di Yongdeng, in una delle province più remote della Cina, il Gansu, Wang Keqin è oggi tra le firme più note e rappresentative del giornalismo d’inchiesta cinese.

Nel 2001 è stato costretto ad abbandonare il suo paese natale, poiché la malavita locale aveva messo una taglia sulla sua testa dopo la pubblicazione su un giornale locale di una sua indagine sulle frodi nei mercati azionari.

Wang si trasferisce così a Pechino, dove comincia a scrivere per il China Economic Times (中国经济时报, Zhongguo Jingji Shibao), testata di cui diviene una delle firme più prestigiose. Nel luglio 2011 il giornale subisce alcuni attacchi politici che hanno come effetto lo scioglimento del team investigativo, spingendo Wang Keqin ad avviare una nuova collaborazione con The Economic Observer (经济观察报, Jingji Guancha Bao).

Per l’audacia delle sue inchieste, Wang Keqin si è guadagnato l’attenzione della stampa estera, riconoscimenti e citazioni da parte di tutto il mondo giornalistico e intellettuale cinese, nonché l’apprezzamento pubblico di figure di spicco delle gerarchie di governo. Il suo blog, attivo dal 2005, vanta oltre sette milioni di accessi. Allo stesso tempo, per via degli interessi toccati dalle sue inchieste, Wang ha collezionato anche minacce di morte e aggressioni fisiche dalla criminalità in collusione con i corrotti ambienti di potere locali.

Nella sua carriera ha documentato e denunciato innumerevoli ingiustizie: dagli abusi subiti dai petizionisti giunti nella capitale Pechino in cerca di giustizia alle epidemie di aids causate dalle trasfusioni di sangue; dal mercato nero dei rifiuti in Gansu alle ricostruzioni con materiali scadenti degli edifici colpiti dal violento terremoto del 2008 in Sichuan, fino poi ad arrivare alla celebre inchiesta sulla compravendita di vaccini inefficaci e dannosi nello Shanxi, la cui pubblicazione nel 2010 ha portato all’allontanamento del responsabile editoriale del China Economic Times.

La sua missione giornalistica si identifica dunque nella scrupolosa, idealista e distaccata documentazione di soprusi e abusi di potere ai danni della gente comune, spesso impossibilitata a trovare adeguata voce nella società. È uno strenuo difensore dello stato di diritto, della libertà individuale e dei diritti civili.

Grazie al suo lavoro sul campo e al suo meticoloso idealismo proiettato alla ricerca del vero, Wang Keqin è divenuto uno dei caratteri più rappresentativi della società civile cinese. L’ultimo autorevole riconoscimento giunge da una delle voci più rinomate del cinema d’autore cinese: Jia Zhangke nella sua ultima produzione Yulu (语路) lo ha inserito in un breve ritratto di dodici personalità chiave della società cinese contemporanea.