Wilson Shieh
石家豪
Wilson Shieh è un pittore di Hong Kong, dove nasce nel 1970.
Si specializza in arte presso l’Università cinese di Hong Kong nel 2001. Dall’anno successivo espone in mostre personali e collettive sia a Hong Kong che in Cina continentale e all’estero.
Artista di fama internazionale, Wilson Shieh ha fatto del revival della tecnica tradizionale del gongbi il tratto distintivo dei suoi dipinti. Si tratta di una tecnica pittorica estremamente precisa, che si serve di pennellate nitide per definire i dettagli, senza soffermarsi su variazioni espressive. Dalla dinastia Han il gongbi è usato per raffigurare soggetti figurativi o narrativi, spesso accompagnati da colori molto intensi.
Wilson Shieh usa tale tecnica per raffigurare e reinventare in chiave spesso umoristica soggetti contemporanei, in un percorso di costante rilettura della tradizione.
Wilson Shieh si definisce un “artista di Hong Kong”. Hong Kong è principalmente una città commerciale, e i soldi appaiono come il principale sistema di valori della gente. Il significato di essere artista sta in una ricerca personale, che fa della libera espressione l'obbiettivo della propria esistenza. È una presenza ancora molto marginale, ma noto una comprensione e un entusiasmo sempre maggiori degli hongkonghini verso il nostro lavoro.
In generale l'arte di Hong Kong appare più vicina alla pittura dei letterati tradizionali: enfatizza il carattere ricreativo e l'importanza del paesaggio. Il paesaggio permette un recupero delle emozioni personali, che si esprimono attraverso la pittura.
Eppure nelle tavole di Wilson Shieh il paesaggio è quasi del tutto assente e lascia posto alle figure umane. L’interesse per la pittura figurativa deriva dalla passione per i racconti e la storia. Per questo quando dipingo prima di tutto cerco di afferrare la tecnica figurativa, per esprimere un soggetto simbolico e il significato profondo di una narrazione.
Basandosi su un’estrema attenzione al dettaglio, il gongbi rappresenta per Wilson Shieh una forma di espressione e di rivelazione dell’artista: Tutte le mie opere possono essere considerate degli autoritratti. L’immagine dell’artista solitamente si nasconde e si disperde nei soggetti dipinti.
Wilson Shieh entra in contatto con l’arte tradizionale cinese relativamente tardi: durante le scuole medie non abbiamo studiato l'arte tradizionale cinese, anche se naturalmente conoscevo la letteratura e la storia cinesi - ci spiega l’artista. Ho avuto modo di studiare in modo piuttosto sistematico l'arte classica cinese all'università: è stato allora che ho cominciato ad interessarmi alla tecnica pittorica del gongbi. Mi affascinava soprattutto la meticolosità e la precisione di questo stile.
Il metodo gongbi si serve di tutta una serie di linee e modelli, e si può usare per ritrarre svariati soggetti e temi. Il gongbi è un mezzo di raffigurazione molto preciso ed elegante, di cui il pittore si serve per registrare quelle emozioni non espresse. Questa tecnica presenta anche dei limiti, perché, non essendo dotata di un forte potere espressivo, non è adatta a realizzare grandi opere. Inoltre necessita di molto tempo per la realizzazione e un certo grado di metabolizzazione delle impressioni.
Wilson Shieh lavora su diversi materiali e supporti che spaziano dal disegno a inchiostro su seta, all’acrilico su tela, al collage di ritagli di carta. In passato il gongbi ha prodotto numerosi modelli e soggetti, per questo oggi è importante sottolineare l'uso di supporti diversi per conferire all’opera un senso di freschezza e efficacia, e suscitare ogni volta una certa aspettativa nel pubblico.
I disegni di Wilson Shieh esprimono un forte senso di contemporaneità. Le sue opere più recenti presentano soggetti noti al pubblico cinese, come i ritratti delle star del mondo dello spettacolo e della scena musicale di Hong Kong e la galleria di artisti internazionali.
Nell’ultima esposizione internazionale d’arte di Hong Kong, che si è conclusa il 20 maggio, Wilson si è spinto a raffigurare i personaggi politici dell’isola con una serie intitolata “La giungla di Hong Kong”, che introduce nei suoi disegni una componente politica e satirica.
Se l’elemento sociale e politico non è estraneo nelle opere di molti artisti della Cina continentale, per l’ambiente creativo di Hong Kong appare una componente ancora piuttosto insolita. In Cina le opere d'arte presentano più un carattere sociale o di sperimentazione, mentre a Hong Kong le opere sono più velate e oscure, oppure mirano ad evidenziare determinati linguaggi artistici. Non sono le uniche differenze che Wilson Shieh intravede tra l’ambiente artistico cinese e quello di Hong Kong: nel continente gli artisti sembrano padroneggiare meglio tecniche e abilità basilari; mentre a Hong Kong tali competenze appaiono più deboli. Anche le dimensioni sono un fattore di contrasto: si vede dagli studi e dalle opere, più grandi in Cina rispetto quelle di Hong Kong.
Nonostante queste differenze, la scena artistica dell’ex colonia britannica sembra affermarsi in modo sempre più definito. Con la quinta edizione della International Art Fair, Hong Kong non appare neanche più come il “deserto culturale” che il direttore creativo dell’esposizione lamentava solo pochi anni fa.
Ci spiega Wilson Shieh che le opere d’arte degli artisti di Hong Kong presentano tutte un carattere piuttosto individuale, sono di piccole dimensioni e mancano di un carattere sociale. Sono opere che non evidenziano la ricerca di sperimentazione né delle avanguardie. Ciò nonostante negli ultimi dieci anni sono comparsi molti più artisti; nell'attuale processo di globalizzazione, le opere realizzate si sono già avvicinate a standard mondiali.
[intervista di Lucia De Carlo]