Wang Lixiong
王力雄


 

Wang Lixiong è un intellettuale cinese nato nel 1953, noto al pubblico per l'impegno versato a favore dello sviluppo graduale di un sistema democratico in Cina. Sposato con la famosa scrittrice tibetana Tsering Woeser, si è sempre più accostato alla questione tibetana, nonostante l'inizio del suo interesse per il Paese delle nevi sia riconducibile già alla metà degli anni Ottanta, quando portò a termine in solitario un rafting lungo il corso superiore del Fiume giallo.

Alla fine degli anni Novanta ha pubblicato a Taiwan il libro Sepoltura a cielo aperto: il destino del Tibet (天葬: 西藏的命运 Tianzang: Xizang de mingyun). Il valore di questo testo va al di là del suo contenuto, pur di notevole interesse, rappresentando uno dei primissimi studi in cinese di orientamento indipendente sulla questione tibetana, e senz’altro il primo lavoro sul tema redatto da un han residente nella Rpc, che unisce l’esperienza personale sul posto e il rigore scientifico di un ricercatore indipendente. A quest'opera fece seguito un periodo di ricerca nello Xinjiang, dove tentò di approfondire la situazione di un'altra delle minoranze etniche più discusse della Cina, quella degli uiguri. Questo periodo culminò nel suo arresto e nella pubblicazione di un'opera sulla questione dello Xinjiang.

Dopo gli anni Novanta, le iniziative di Wang Lixiong a favore del Tibet si sono moltiplicate, mantenendo però sempre un filo conduttore che sembra orientato verso il sostegno a un graduale processo di democratizzazione della Cina. In questo senso, il percorso intrapreso ha avuto notevoli momenti di convergenza con la politica del XIV Dalai Lama, che infatti egli ha incontrato più volte. Tra le sue attività più recenti si segnalano la petizione firmata da centinaia di intellettuali cinesi in seguito alla repressione della rivolta tibetana del 2008 e l’organizzazione di un incontro virtuale tra il Dalai Lama e alcuni internauti cinesi.

In particolare, quest’ultima iniziativa ha raccolto via twitter delle domande che gli utenti cinesi avrebbero voluto rivolgere al Dalai Lama; le domande elaborate sono state poi selezionate attraverso una votazione e quindi inoltrate al Dalai Lama, che si è impegnato a rispondere sempre attraverso il popolare social network. Secondo i dati diffusi da Wang Lixiong le domande elaborate erano circa mille, le persone che hanno partecipato alla selezione dodicimila. L’iniziativa, pur agendo su numeri molto limitati, rivela un alto valore simbolico, avendo stabilito un canale di comunicazione ufficialmente proibito, tra i cinesi e il Dalai Lama.

Ad oggi quello di Wang Lixiong e della moglie Tsering Woeser resta un contributo unico e coraggioso, in grado di catalizzare l’attenzione mediatica occidentale e contemporaneamente proporsi come due delle voci più rappresentative e riconosciute all’interno delle comunità tibetane, dentro e fuori dalla Cina. I loro scritti riescono a dare voce dal cuore della Cina e in lingua cinese a una serie di denunce di violazioni e violenze che colpiscono la popolazione tibetana residente in Cina, compiendo per quanto possibile anche una funzione di mediazione tra il nazionalismo tibetano esule e la concezione cinese della questione tibetana.

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Marzo 2014

"My West China, your East Turkestan" (China Change): l'opinione di Wang Lixiong dopo l'attacco alla stazione di Kunming.