Jingdi Wangtian
井底望天
Nato nella provincia meridionale del Guizhou, Jingdi Wangtian (letteralmente: speranza di luce nel fondo di un pozzo) è un blogger apprezzato e dotato di un fedele pubblico. Appassionato di storia, politica ed economia, dagli anni Novanta si è affermato gradualmente come opinionista di fatti contemporanei di politica internazionale, grazie a un lungo percorso professionale e di studio che lo ha condotto in Giappone, Corea, Medio Oriente, Europa dell’Est, prima di stabilirsi a San Francisco. Da qui si è proposto come un osservatore cinese di politica internazionale, focalizzandosi sulla presenza della Russia in Medio Oriente, sulle relazioni internazionali fra le potenze mondiali e soprattutto sulla posizione politica ed economica degli Stati Uniti.
I post pubblicati sul suo blog sono divenuti la base di un libro, Il gioco delle superpotenze (大国游戏 Daguo youxi) accolto benevolmente dai suoi molti followers. In nove capitoli, quest’opera cerca di gettare luce sugli equilibri internazionali emersi dopo il 2008 in materia di sicurezza internazionale e crisi finanziaria. Senza ideologismi e coinvolgimento emotivo, Jingdi Wangtian parla da una piattaforma desueta per il pubblico cinese, facendo leva sull’esperienza diretta e adottando un linguaggio e uno spirito d’analisi familiari a un lettore occidentale. Senza fermarsi a una dimensione puramente descrittiva, ma cercando di offrire delle interpretazioni della realtà, egli prova a inoltrarsi nell’intricata rete di motivazioni politiche, economiche che agiscono dietro i maggiori sviluppi politici internazionali.
Obiettivo non dichiarato è quello di aumentare la quantità e la qualità dell’informazione divulgativa su fatti avvenuti lontano dal proprio paese. Filo conduttore è un orientamento volto a riconoscere la transizione del mondo contemporaneo dal monopolismo americano al multipolarismo globale. A sostegno di questa tesi egli cita non solo il difensivismo assunto dagli Stati Uniti in campo politico (si veda la nuova fase della guerra in Iraq e Afghanistan durante l’amministrazione Obama) ed economico (si veda la crisi finanziaria), ma anche una certa messa in discussione del sistema di valori liberale occidentale su scala mondiale, in parte riflessa nell’avanzamento dei paesi emergenti e in particolare dalla Cina. Proprio la Cina resta il termine di ritorno costante delle sue analisi. Jingdi Wangtian valuta le problematiche internazionali in rapporto alla posizione del Paese di mezzo e ai principali processi di trasformazione in atto nella Cina stessa, nella fattispecie l’attuazione di riforme politiche, l’estensione del sistema di valori cinese nel mondo e la funzione della Cina nel mercato internazionale contemporaneo.