Chang Ping
长平


Zhang Ping, conosciuto col nome di Chang Ping 长平, è un giornalista e editorialista di spicco di importanti media cinesi.  Attualmente ricopre la carica di senior research fellow presso il Southern Metropolis Communication Institute e guest professor presso l’East China University of Political Science and Law 华东政法大学.

Ha lavorato prima al Nanfang Zhoumo 南方周末 e poi è stato caporedattore al Nandu zhoukan 南都周刊, entrambi pubblicati dal Nanfang baoye jituan南方报业集团, noto gruppo editoriale conosciuto per pubblicare testate più libere dei media mainstream cinesi.

Chang Ping è un attento osservatore e commentatore dei fenomeni sociali della società cinese contemporanea; scrive di democrazia, censura, Tibet, società civile, corruzione.

L’aver trattato temi quali la corruzione e le riforme politiche gli è costato nel 2011 l’allontanamento dal gruppo editoriale Nanfang. Chang Ping fu forzato a dare le dimissioni per la pressione che il gruppo editoriale si trovò a subire dalle autorità governative di propaganda.

Sostenitore della libertà di espressione e dell’indipendenza nel giornalismo, Chang Ping ha sempre rifiutato di piegarsi alle cesoie della censura; in quell’occasione il giornalista disse infatti "si tratta di un nuovo inasprimento della censura. Non si è trattato di alcun articolo in particolare, ma è perché ho sempre scritto articoli molto critici, senza rinunciare a parlare"

Come il caso del 2008, quando fervevano le rivolte in Tibet, Chang Ping scrisse sul Nanfang Dushi bao 南方都市报 un articolo intitolato “Tibet: Nationalist Sentiment and the Truth” che fece infuriare i nazionalisti cinesi, sostenitori di azioni repressive in Tibet.

In quell’articolo Chang Ping commentava come la censura ostacolasse un’osservazione autentica dei fatti in Tibet e sollecitava i lettori a riflettere sulla mancanza di libertà di espressione in Cina, invece di dare addosso ai media occidentali e i loro report parziali.

Agli attacchi dei netizen e dei giornali, che lo accusarono di ‘tradire’ la causa cinese, Chang Ping rispose con un articolo intitolato I am not your enemy , in cui affermava di sostenere l’unità nazionale, ma di pretendere l’indipendenza nel giornalismo.

Ribadì il concetto ripercorrendo sul proprio blog la propria esperienza di giornalista in Cina, definendosi ‘equilibrista dell’autocensura’.

"Negli ultimi dieci anni, mentre ricoprivo ruoli diversi in vari giornali, ciò che ho sperimentato  di più è stato l’evitare rischi. L’autocensura è diventata parte della mia vita. Mi disgusta. Ogni volta che cancello una buona storia, o una frase che esprime verità, partecipo a una menzogna verso i lettori, se consideriamo i media come un bene pubblico"

Attualmente insieme a Wen Yunchao 温云超, blogger e attivista di base a Hong kong conosciuto col nome di Bei Feng 北风, Chang Ping dirige Isunaffairs 阳光时务, magazine online di Hong Kong. La rivista commenta fatti e notizie cinesi, come il massacro di Tian’anmen, e temi legati alla libertà di espressione. La rivista è stata bloccata nella Cina continentale dopo la prima uscita, nell’agosto 2011.

A confermare l’inasprimento dell’atmosfera in cui si trovano ad operare molti giornalisti, il recente rifiuto della richiesta di visto per Hong Kong. Il 6 dicembre 2011 Reporters without borders denuncia infatti che Chang Ping  è ancora in attesa, dopo otto mesi, di un visto che gli permetterebbe di unirsi alla Sun Tv 阳光卫视 di Hong Kong. Le autorità riferiscono che la sua richiesta è in corso di valutazione.

Chang Ping ha un sito web (in inglese e cinese).

Molti articoli di Chang Ping sono reperibili in inglese sul China Media Project.

Video: Chang Ping Urges Chinese to Break the Shackles of Information Freedom

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maggio 2012

Chen Guangcheng, l'attivista cieco che da settembre 2010 è agli arresti domiciliari, riesce a fuggire dalla sua abitazione nello Shandong per rifugiarsi presso l'Ambasciata americana.

China Files ha intervistato Chang Ping a proposito della vicenda.

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giugno 2012

Chang Ping è premiato SOPA Asia 2012 Awards for Editorial Excellence per l'articolo Gente di Wukan, bassorilievo sulla storia (乌坎人,历史的浮雕) nella categoria “Excellence in Opinion writing”.

Chang Ping sulle proteste di Shifang: Redefining dissent in China (SCMP)