Ai Weiwei
艾未未
Presentare un personaggio del calibro di Ai Weiwei potrebbe essere facile per la mole di informazioni, critiche e traduzioni già proposte, spesso in lingua non italiana, su di lui. Per gli stessi motivi, potrebbe risultare molto difficile. C'è addirittura un pianeta minore scoperto nel 2011 che porta il suo nome: 83598 Aiweiwei.
Artista? Architetto? Designer? Curatore? Creatore multimediale? Icona culturale? - “Queste sono tutti semplici nomi, non mi piacciono ne mi interessano, è come dire tu sei un porco, lui un cane, lui un gatto. I nomi non significano nulla di più”.
“Se possedessi una caratteristica, quella che vedo più chiara su di me è – non essere “identificabile”. Non credo assolutamente di essere un “artista”, uso questa dicitura per evitare che la gente fantastichi e pensi che lavoro al tornio di una fabbrica per automobili, che aggiusto le macchine o che stia formulando chissà quale piano amministrativo. Io sono una persona che non ha un'identità, e ciò mi da il potere di mettermi a fare qualsiasi cosa io voglia fare, soggettivamente. Questo certo non assicura il successo di tutto quello che faccio, ma rende libero il mio cuore da ostacoli.
Non ritengo assolutamente di fare solo architettura, che per altro non ho mai studiato; non avevo mai pensato alle costruzioni fino a quando non ho fatto la prima casa.” ( «此时此地 , Time and Place», Guilin, 2010 pag. 182)
Lo scorso settembre, la Casa Editrice dell'Università Normale del Guanxi pubblica «此时此地 , Time and Place», (Cishi Cidi, Time and Place, Guilin, 2010) un libro compilato e firmato da Ai Weiwei, che raccoglie scritti, interventi e sue interviste relativi al periodo che va dalla fine del 2005 alla fine del 2008. Questo quanto spiega l'autore nelle poche righe del prologo, in cui riserva il posto di primo piano al web : “L'esistenza virtuale della rete si è trasformata in una parte della realtà, espandendo all'infinito lo spazio in cui noi esistiamo. Questo ha permesso a uno poco esperto di lettere come me, di produrre una possibilità di espressione di desiderio e di trasmissione, che è anche il motivo del mio conflitto personale, alla base della pubblicazione di questo libro”.
Gli scritti, tutti già pubblicati sul suo blog, riguardano arte, architettura, fotografia; le interviste sono state rilasciate in occasioni di mostre. L'ultima parte contiene i commenti di Ai Weiwei su alcuni artisti cinesi, come Yan Lei, Wang Xingwei, Xie Nanxing, Achang, e altri.
Nel libro, viene dato molto spazio e valore alla “possibilità”, come il potenziale dell'uomo senza però un obbiettivo prestabilito. È l'uomo che “qui e ora” deve agire, nella consapevolezza di se stesso, con il mondo, e diventare “vita possibile”,“可能生活” (keneng shenghuo) . Oppone questo concetto a quello di “vita inevitabile” ,“必然生活” (biran shenghuo) , cioè quella già decisa, che ti mostra ciò che non è possibile. E tutto ciò non può essere limitato alla fantasia, la possibilità nella fantasia può essere una via di fuga, ma deve poi essere riportata nella vita: “ Possiamo fare a meno dell'arte, ma non della vita”.(1)
Ai Weiwei sembra perciò un romantico fuori dal tempo e dallo spazio.
Nulla che non si possa dire in Cina e sulla Cina, nulla che valga lo stato di reclusione attuale, sebbene la versione integrale sarà pubblicata ad Hong Kong prossimamente. Nel leggerlo si incontrano le difficoltà che affrontare qualsiasi tema attraverso spiegazioni che sono le convinzioni e la filosofia propria, dell'autore, regalano. Ma la sensazione è quella di leggere il suo pensiero e i suoi punti di vista più originali.
Abbiamo scelto di tradurre alcuni estratti del libro, di suoi scritti che risalgono ad alcuni anni fa, per noi un modo originale di presentare Ai Weiwei: leggere ciò che ha scritto anni fa, per confrontarlo con quello che è e quello che rappresenta nella Cina di questi giorni per ognuno di noi.
Note:
(1) Recensione del libro ad opera di un editore della casa editrice dell'Università di Pechino, aka Pizi, «La possibilità di questo posto e questo momento” 此时此地的可能性 (cishi cidi de kenengxing)
Link utili:
Segnaliamo un articolo che racconta Ai Weiwei, chi era costui, ripercorrendone la storia.
Blog di Ai Weiwei sul The Guardian
Aggiornamenti:
3 aprile 2011: Ai Weiwei viene fermato all'aereoporto di Pechino e arrestato per "reati fiscali". "Su questo strano periodo cinese"
22 giugno 2011: Ai viene liberato dopo ottanta giorni su cauzione. Alcuni commenti dei netizen.
Novembre 2011: Ai riceve una cartella esattoriale milionaria. Grandiosa mobilitazione di migliaia internauti cinesi che danno il loro supporto donando soldi.
Video con le reazioni dell'artista: "I was robbed".
"Ai Weiwei, homo publicus della Cina".
13 febbraio 2012: presentazione del documentario " Ai Weiwei: never sorry" di Alison Klayman, partecipante al festival di Berlino 2012.
Questo è sito ufficiale del documentario.
3 aprile 2012: lancio del sito weiweicam.com. L'artista ha messo quattro telecamere dentro casa, sicuro di far cosa gradita a chi già lo sorveglia con ben quindici telecamere, alle quali lo stesso ha anche dedicato una scultura in marmo.
Il 5 aprile ha ricevuto l'ordine di chiudere le telecamere interne. Quello che da parte sua era un regalo, non è stato gradito.
12 aprile 2012: la prima mostra personale apre a Milano
14 aprile 2012: arriva la condanna, per evasione fiscale, con multa di 1,7mln di euro. E lui decide di denunciare l'uffcio imposte.
China's censorship can never defeat the internet: By Ai Weiwei.
14 giugno 2012: la delegazione cinese allo Sheffield Documentary Festival ha annullato la partecipazione dopo la richiessta di cancellare la proiezione del documentario su Ai Weiwei.
Qui il trailer del documentario.
20 giugno 2012: l'avvocato che segue Ai Weiwei sembra scomaprso. Lui stesso ha dichiarato di aver ricevuto "consigli" dalla polizia, per tenersi lontano dall'udienza al processo contro l'ufficio delle imposte, da lui denunciato.
(Aggiornato al 20 giugno 2012)
3 aprile 2012 lancio del sito weiweicam.com