Biantai Lajiao
变态辣椒


Biantai lajiao 变态辣椒, "il Peperoncino maniaco" è il nome d'arte con cui è conosciuto online il fumettista e blogger Wang Liming 王立铭. A metà tra satira e oscenità, le strisce di Biantai lajiao si ispirano all'attualità cinese: dall'incidente ferroviario di Wenzhou, ai canti rivoluzionari e la lotta alla corruzione di Chongqing.

È diventato molto popolare in rete quando numerosi media e social network hanno ripreso la vignetta "Il ragazzo che non riesce a fornire delle prove", che commenta l'acceso scambio verbale tra Han Han e Fang Zhouzi.

Per sostenere Chen Guangcheng, Lajiao ha inventato il personaggio di Pandaman, agente per la sicurezza di stato che lotta contro Batman. In rete il panda è un modo per indicare la polizia; Pandaman nasce dopo il tentativo della star del cinema Christian Bale, interprete di Batman, di avvicinarsi alla casa di Chen Guangcheng.

"Piacere, Lajiao" così si presenta il blogger. "Ormai tutti mi chiamano Lajiao". Anche molti degli amici conosciuti online e poi incontrati a Pechino, dove risiede da poco più di un mese. Di dove sei, Lajiao?

"Non è facile rispondere a questa domanda, mi ritengo il tipico esempio di persona che ha subito le complicazioni del sistema dell'hukou." In linea coi movimenti di rieducazione della Rivoluzione culturale, i genitori - padre originario della provincia Hebei e madre di Shanghai -  sono spediti nella lontana regione dello Xinjiang.

"Era un periodo di grandi spostamenti di popolazione, soprattutto di giovani senza un'occupazione che il governo, non sapendo come controllare, mandava a imparare dai contadini. È nello Xinjiang che i miei genitori si sono conosciuti, ed è lì che siamo nati io e mio fratello. All'epoca quella era una zona di esilio, una regione arretrata di anni rispetto al resto del paese."

Poi i genitori tornano in Hebei, dove si trasferisce anche Lajiao a studiare arte e pittura. Gli anni successivi, vive e lavora tra Hebei, Shanghai e la provincia meridionale del Hunan. Dopo aver lavorato nella pubblicità, attualmente Lajiao lavora come web editor presso un'azienda.

Lajiao ha sempre amato disegnare, ma è dalla fine del 2001 che si dedica a vignette di attualità sociale. "Inizialmente leggevo vignette di diversi autori o postavo dei commenti, ma non consideravo ancora i fumetti come un'arma. Poi osservando l'istruzione che riceve mia figlia a scuola, ho realizzato il lavaggio del cervello che subiscono questi bambini. Cosa potevo dire? Non potevo impedirgli di cantare quelle canzoni patriottiche, quando sono i loro maestri a insegnargliele! Ho pensato di esprimere quello che pensavo con i miei disegni.  I miei primi fumetti sono proprio sul sistema educativo cinese."

Lajiao cresce negli anni Ottanta, in un clima più rilassato per la satira sociale. "Sui giornali si potevano pubblicare anche vignette sulla corruzione! Poi c'è stato un periodo di stasi; ora con internet stiamo assistendo ad una seconda ondata. Ci sono penne notevoli, che circolano soprattutto in rete, una delle migliori firme è Kuang Biao 邝彪 che pubblica sul Nanfang Dushi bao."

Lajiao ci racconta dell'incontro con Joell Pett, fumettista vincitore del Pulizter per Editorial Cartooning, in visita a Shanghai durante lo scorso giugno.

"Invidio l'ambiente in cui può lavorare: può fare satira anche sul presidente! Poi ho pensato che magari anche lui invidia il mio ambiente di lavoro, in cui non mancano certo i soggetti e le fonti d'ispirazione! Perché la Cina ha davvero un sistema a parte, che può apparire incredibile al resto del mondo."

Sui social network Lajiao è una macchina da guerra. Oltre all'account aziendale, ha diversi account personali su Sina e Tencent Weibo, che usa per postare vignette, ripostare quelle dei suoi follower e seguire le notizie in tempo reale.

"Spesso mi basta aprire Weibo per capire cosa sta succedendo. Leggo molto meno i giornali o i siti di informazione stranieri. Weibo è diventato una fonte di informazioni anche per molte notizie pubblicate su testate straniere."

Se la fonte d'informazione viene dal basso, i social network rappresentano l'altra faccia delle notizie mainstream.  "La Cina è divisa dal resto del mondo da un muro. In una situazione simile, il ruolo di Weibo e dei social network in generale è quello di mostrare la verità (zhenxiang). Su Weibo non c'è nessuna urgenza o necessità di dare troppe spiegazioni, perché questa verità basta semplicemente mostrarla. Tutti possono pubblicare una foto, commentarla e diventare dei giornalisti. Poi sta a ognuno giudicare da sé."

L' account di Lajiao è stato chiuso ripetutamente. "Come diciamo su Weibo, si tratta di una sorta di reincarnazione: finora mi sono reincarnato circa 190 volte." Ma Lajiao non si arrende, anzi sembra divertirsi a pensare a nuovi nickname per tornare attivo online.

"Il rischio che si corre pubblicando certe vignette è di veder cancellato il proprio account o i post pubblicati, ma una chiusura capillare è impensabile, il rischio sarebbe troppo grande."

La galleria di Lajiao presenta anche non poche vignette oscene. "Forse in paesi normali le vignette a sfondo sessuale causano più problemi di quelle politiche, mentre in Cina avviene l'esatto contrario. Per questo spesso disegno vignette oscene per commentare i fatti di attualità o inerenti la politica."

Il sito web di Lajiao, già "armonizzato" una volta, ora è accessibile anche in Cina. "Purtroppo non esistono criteri che stabiliscano cosa è o meno permesso. I criteri sono mutevoli e imprevedibili, a volte è vietato qualcosa che in altri momenti risulta più tollerato. Per esempio con l'avvicinarsi di periodi più sensibili."

Come adesso che ci avviciniamo al Congresso del Partito comunista. Disegnerà qualcosa sul Congresso? "Non credo. Ultimamente sto disegnando vignette più leggere e sto cambiando anche la mia tecnica: quelle troppo dirette possono essere divertenti ma non sono gradite dal governo. Sono disposto a essere più moderato o inventare modi più pacati per disegnare. Chiamiamola autocensura, ma so che è così che posso continuare a pubblicare le mie vignette e farle girare."

(Agosto 2012)