La versione ufficiale tutt’altro che accurata nel ricostruire le circostanze della morte di Bin Laden ha provocato la reazione degli internauti cinesi. Sulla rete sono apparse analisi distaccate sul calcolo politico americano, affiancate da una spontanea simpatia per lo sceicco caduto e da fugaci dubbi sulla realtà del decesso. Il post redatto il 12 maggio 2011 da Han Song, scrittore di fantascienza di professione, ne è un brillante esempio...
Bin Laden è ancora vivo!
Domenica sera sono capitato in un ristorante di una famosa catena di hot-pot e ho sentito che al tavolo vicino stavano parlando di Bin Laden.
«Eh, guarda un po’ alla fine come è morto Bin Laden. Che pena!», diceva un uomo con i capelli a spazzola.
«Eh sì, che tristezza!», rispondeva una signora agghindata all’occidentale, «tutta la popolazione mondiale simpatizzava per Bin Laden.»
«Bin Laden sapeva proprio come farsi piacere. Lui aveva degli ideali. Un miliardario come lui che non se ne sta a casa a godersela, ma va per il mondo a battersi contro gli Stati Uniti... Davvero incredibile!», insisteva il tipo con i capelli a spazzola.
«Ho sentito dire che aveva ereditato trecento milioni di dollari dal padre morto in un disastro aereo, ma poi decise lo stesso di andare in Afganistan a combattere contro i sovietici. Ha passato intere notti sulla terra gelida con i poveri», riprese la donna che, intanto, cominciava a scaldarsi.
«In Cina dove la trovi gente così? Quelli che fanno i soldi hanno tutti la loro green card per entrare negli Stati Uniti. I furbi come Ai Weiwei non hanno proprio niente a che fare con uno come Bin Laden», aggiunse un grassottello.
«Questa è una cospirazione, sicuro!», si intromise con aria assorta un altro con l’accento del sud. «Gli americani avrebbero attaccato la villa per quaranta minuti. Ma chi ci crede, era pure una zona militare! Che i soldati pachistani sono morti tutti? Stai a vedere che adesso l’India invade il Pakistan e spazza via tutti i pachistani!»
«Tutta l’operazione è stata strana. Dicono che Bin Laden non aveva in mano neanche un’arma e che hanno combattuto per quaranta minuti. E poi... avrebbero potuto catturarlo! Perché non l'hanno fatto? Se lo avessero preso vivo gli avrebbero potuto tirare fuori tutti i segreti di Al Qaeda! Altro che mettersi a portare via l’hard disk del suo computer», continuò il grassottello.
«Proprio per questo credo che Bin Laden sia tutt’altro che morto. Mica è uno come tanti, lui. Ma come si fa a ucciderlo così?», chiedeva la donna.
«Sì, le notizie date dagli americani fanno acqua da tutte le parti», sentenziò l’uomo con i capelli a spazzola.
«E hanno messo su apposta pure la scenetta dell’elicottero esploso, è chiaro! Tutto da dare in pasto all’opinione pubblica: “Guardate, abbiamo fatto un attacco a sorpresa!” Volevano fregare tutti e invece così ci hanno messo la firma sopra», concluse quello con l’accento meridionale.
«Sicuro! Adesso ci sono quelli che dicono che è morto, ma chi ce lo dimostra? Questa storia puzza. Non hanno pubblicato neanche una foto. Neanche la storia della tigre di Zhou era così sfacciata (1)! Dicono di aver buttato a mare il cadavere, e neanche qui ci sono testimoni. Questa storia puzza lontano un miglio!», ribadì la donna.
«Questo è di sicuro un complotto!», disse ancora il tipo con l’accento del sud «Per me, gli americani hanno fatto un accordo segreto con gli uomini di Al Qaeda. Gli americani e gli uomini di Al Qaeda hanno detto all’unisono che Bin Laden è morto. Poi hanno allestito ad arte lo scenario dell'attacco a sorpresa. Anche la moglie e i figli di Bin Laden terranno il becco chiuso. È l’unico modo per far sì che Bin Laden continui a vivere senza sorprese».
«Ma allora adesso dov’è?», chiesero tutti.
«Se ne sta a Washington D.C., a una sessantina di chilometri dalla Casa Bianca».
«Ma perché tutto questo?»
Dopo qualche attimo di silenzio l’uomo dall’accento meridionale rispose: «È chiaro: Obama è in combutta con Bin Laden. Questo è un grande complotto!».
Solo allora la loro voce si abbassò a tal punto da non farmi sentire più nulla. Così anch’io mi misi a pensare al perché avrebbero fatto tutto questo.
Mi è venuta in mente La triologia della fondazione di Asimov.
Mi è venuto in mente che Obama e Bin Laden sono tutti e due appassionati di romanzi di fantascienza.
Mi è venuto in mente che, a parte una semplice lettera dell’alfabeto, non c’è alcuna differenza tra i nomi di Obama e di Osama.
Mi è venuto in mente che nel racconto di fantascienza di Liu Cixin 刘慈欣, I tre corpi (三体 San ti), c’era Bin Laden che si incontrava segretamente con il Segretario della difesa americano nelle grotte sulle montagne afgane. I due discutevano di un accordo segreto.
Mi sono venute in mente le solide relazioni di amicizia tra Pakistan e Cina.
Che tipo di trama sta tessendo Obama?
Siamo quasi nel 2012.
Due anni fa Obama in visita alla Grande Muraglia di Badaling disse che i giorni che ci rimangono da vivere non sono molti.
(Nota del blogger: Questo post non è un racconto di finzione)
(1) L’avvenimento fa riferimento alla storia di un contadino, Zhou Zhenglong 周正龙, imprigionato nel 2008 per aver diffuso dei fotomontaggi di una tigre appartenente a una specie ritenuta estinta. L’uomo, che con questa truffa si era guadagnato una lauta ricompensa dalle autorità provinciali dello Shaanxi, non ha confessato la sua colpevolezza.
Tradotto da
Mauro Crocenzi, 14 Giugno 2011
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