Io sono oro: voglio brillare


2011 Mag
12

Io sono oro: voglio brillare
三重门后记 di Han Han ( 韩寒 )


Nel 1999 Han Han ha diciassette anni, frequenta l’ultimo anno delle scuole superiori e scrive il suo primo romanzo, Le tre porte 三种门 in uscita giovedì per Metropoli d’Asia.

Le tre porte racconta la vita di un giovane studente e de ‘le tre porte’, cioè i tre esami che deve superare per accedere all’università, ma è soprattutto il ritratto di una generazione. Sono gli 80 hou, i figli unici nati negli anni Ottanta. Sono ragazzi che non hanno conosciuto la Cina maoista, sono ragazzi che finalmente studiano l’inglese, sono ragazzi pressati dalle aspettative che la famiglia ha riposto in loro. Viziati, saccenti e sarcastici si ritrovano a combattere un mondo scolastico che non premia chi esce fuori dai binari. È una lotta impari. Ma intanto crescono, e si innamorano.

Due milioni di copie vendute valsero al romanzo una notorietà a livello nazionale. Fino a quel momento Han Han aveva scritto solo articoli, alcuni pubblicati su riviste letterarie, era stato bocciato e aveva presentato le dimissioni dalla scuola. Ad un insegnante, che gli aveva chiesto cosa avrebbe fatto della sua vita, Han Han, profetico, aveva risposto: camperò vendendo libri e mi comprerò una macchina da corsa.

In occasione della pubblicazione del romanzo in italiano, tradotto dall’ottima Silvia Pozzi, China-Files regala ai suoi lettori un inedito: la postfazione.

Nel 2000, quand’è stata scritta, già si discuteva sulla riforma del sistema scolastico cinese. Han Han si inserisce nel dibattito e, consapevole di non essere ‘inquadrato’ nel sistema tradizionale, afferma la propria individualità con una scrittura schietta e semplice. Qui si intravede il narcisismo e l’insofferenza che gli permettono di sfidare l’autorità della tradizione e di esprimere i propri dubbi sull’istruzione cinese. Lo scrittore e il protagonista delle Tre porte tendono a confondersi.

Postfazione a Le tre porte

Le tre porte l’ho scritto due anni fa, quando i romanzi ambientati nei campus universitari erano molto in voga.

A quell’età i ragazzini ancora non padroneggiano molte parole e hanno più esperienza dei libri di testo che della vita. Eppure già si nota lo spirito indomito di quei teneri germogli di gioventù che cominciano a leggere romanzi. La cosa stupefacente è come li leggono: centomila caratteri durante le ore di lezione, altre decine di pagine mentre tornano a casa.  È davvero qualcosa degno di ammirazione. In genere, gli esperti di arti marziali vengono fuori da una lotta all’ultimo sangue. Ma non è questo il cammino che ho intrapreso. Non che sia una persona tranquilla, anche a me piacerebbe essere un grande generale in un periodo movimentato.

Così ho iniziato a mettere insieme un certo numero di parole. Risultato: ho sprecato centomila parole. Quello che volevo non era solo qualcosa di meglio di un romanzo ambientato in un campus universitario.

Piano piano mi sono messo a scrivere e, senza che me ne accorgessi, ho scritto un romanzo intergenerazionale. Scrivendo ho cominciato a dubitare: è proprio questo il romanzo che voglio? È vuoto di contenuto, il protagonista  non fa niente di straordinario, tutto è confuso e oscuro. Ma è la vita che è così.

Per quale ragione si deve scrivere di uomini e donne che poi si separano e implorano il Cielo perché piova? Perché il tormento interiore del protagonista si deve svolgere con tuoni e lampi fuori della finestra? Perché un po’ di anni dopo la separazione le due parti devono rincontrasi nelle luci scintillanti di un incrocio per strada? Non possono incontrarsi all’entrata del bagno pubblico? È forse quello che viene chiamato “superare la realtà”?

La trama non è tortuosa ma le persone all’interno della storia esistono, vivono. È la vita. Vorrei poter usare lo stile brillante di tutti i teenager(2) cinesi (è complicato esprimere questa parola o descriverla in cinese) o almeno di quelli che hanno pubblicato dei libri, per descrivere come vivono queste persone. Per quanto riguarda quel teppista di strada che è Han Han, ecco qui un articolo che aveva pubblicato su Xinmin Evening News. Può illustrare quanto approfonditamente e minuziosamente quella canaglia di Han Han si opponga all’attuale sistema educativo.
Farsi la doccia con il cappotto addosso

Se la nostra epoca riuscisse a far nascere un individuo portato in tutte le materie, sarebbe insieme la fortuna per il nostro sistema scolastico e la sfortuna per quest’epoca. Se ci fosse, sarebbe un re tra le masse. Purtroppo non esiste. Quindi faremmo meglio a eliminare il radicale ‘re’ dal carattere ‘tutto’. Quello che serve alla nostra epoca sono dei talenti [gioco di parole intraducibile ndt].

Il sistema scolastico cinese più viene riformato e più è bizzarro.

Sembra che la Cina manchi di talenti. Oggi si formano le persone con l’intento di farle diventare come dei missili radiocomandati: in un giorno devono scrivere un romanzo e ricevere il premio Mao Dun per la letteratura (3). Poi le loro opere devono essere tradotte in otto lingue e pubblicate in tutto il mondo. Se davvero esiste questo tipo di persone, preferisco crepare mangiando la polvere di quel missile.  Il risultato migliore a cui può portare il progresso in tutti i campi è la mediocrità totale.

Per quanto mi riguarda, la scienza (che pure ha un valore enorme per il progresso) non significa più niente. Se non devi fare il ricercatore in ambito scientifico, la matematica di seconda media è più che sufficiente; di fisica e chimica basta un anno di studio. Se lo studio di oggi serve solamente alla negligenza di domani, che senso ha? Per l’esame finale siamo costretti a sprecare il nostro tempo in materie per cui non offriremo mai un contributo e che non ci riguardano. Allora, per favore, non venite a farmi prediche del tipo ‘il tempo è denaro’ e simili. Per quanto riguarda il luogo comune per cui lo studio della matematica serve ad allenare le capacità di pensiero logico, penso che si tratta di eresie pure e sofismi in stile Li Hongzhi(4). Anche i romanzi gialli  o i noir possono affinare le capacità logiche. Perché non si fanno lezioni sui gialli? Va bene se non si vuole leggerli, ma perché proibire ad altri di farlo?

Ricordo una frase: i  libri scolastici a settembre diventano carta straccia o da rivendere, mentre dei libri di piacere si può goderne per tutta la vita. In realtà i testi didattici attuali sono troppo... come dire… Prendiamo ad esempio i libri di cinese e di inglese che mi sono più familiari. Già dalla prima lettura si ha l’impressione che il popolo cinese stia ancora affrontando un’aggressione, che bisogna tenersi pronti a unirsi per eliminare gli eserciti stranieri. Cose da mettere nei libri di storia!

E invece non si vedono saggi di personalità come Liang Shiqiu (5), Qian Zhongshu(6) e Yu Guangzhong (7) che davvero apprezzavano l’arte. Forse i loro articoli vengono trascurati perché Lu Xun(8) ne ha parlato male? Sarà mica che il valore di Qian Zhongshu(6) viene negato perché il suo nome non compare tra i grandi nomi della storia della letteratura? Sarà forse che Yu Guangzhong(7) è di Taiwan? Se ci sono ancora studenti che appena vedono il nome di Liang Shiqiu(5) lo accusano di tradimento, allora Xu Zhongyu(9) non sarebbe da mettere faccia al  muro?

L’inglese poi... Un amico che è tornato da un periodo di studio in Australia mi ha raccontato che dopo sei anni di inglese non sapeva come dire bacchette, forchetta, sale e altre cose che gli servivano per mangiare. [Non sapeva nemmeno dire] gabinetto, scarico del cesso, carta igienica e altre cose essenziali. Sapeva solo chiedere agli australiani Where are you from?, How old are you?(10) e altri inutili convenevoli. A cosa erano serviti sei anni di inglese? Il sottoscritto deve dirsi fortunato di essere stato bocciato nelle materie scientifiche. Almeno ha potuto studiare sulla nuova edizione dell’Oxford English, molto meglio del vecchio materiale didattico.

Due “buone” notizie. La prima è che all’esame aumenteranno i punteggi alla composizione scritta di inglese. Ma non fate salti di gioia, questo significa che ridurranno il punteggio ai più dotati, quelli che sanno esprimersi con uno stile personale. La seconda è che l’esame si svolge in modalità 3+x e persino 3+generale. Questo vuol dire che non puoi trascurare nessuna materia per concentrarti solo su una. Gli studenti devono assolutamente avere delle buone basi per partecipare alla futura mediocrità generale!

I talenti di cui abbiamo bisogno devono essere specializzati ma, naturalmente, occorre una base in tutte le discipline. Non ci si può specializzare in qualcosa il primo anno delle elementari, rifiutando il resto per perseguire un unico obbiettivo. Sarebbe come uscire da casa nudi come vermi per prepararsi a fare il bagno nella sauna pubblica! Ma neanche ci si può lavare con il cappotto imbottito.

Una volta ho letto su Zhiyin [edizione cinese del Reader’s digest, ndt] di un tipo in una situazione speculare alla mia. Per due volte all’esame aveva ottenuto il massimo dei voti in matematica e in fisica mentre era insufficiente in cinese e in inglese. Alla fine, non potendo iscriversi all’università, è andato a lavorare. Il problema dell’educazione odierna, quindi, è che non si può andare a fare la doccia nudi. Ma è anche vero che in troppi vanno a lavarsi col cappotto addosso.

Non sopporto l’insegnamento del cinese. Cosa sono le strutture soggetto, predicato, oggetto e complemento? Che senso ha sapere che cazzo significa il secondo tratto del carattere “凸”? Perché Raggi di luna sul laghetto dei loti è considerato un buon testo e perché, nonostante tutti gli ottimi articoli di Zhu Ziqing (11), i compilatori di testi scolastici si ostinano a inserirlo, anche se è saturo di fronzoli e retorica? Perché si è costretti a studiare le funzioni trigonometriche se poi non verranno più usate per il resto della propria vita (eccezion fatta per l’esame)? Perché non si può bere acqua durante le lezioni e perché non si può rimanere seduti quando si è interrogati? Ci sono così tanti problemi nel sistema educativo che anche i ciechi con l’occhio del buco del culo riescono a vederli. Altri invece…

La pubblicazione di quest'articolo ha sollevato così tante polemiche che ho capito una frase di Lu Xun(8): « al mondo ci sono degli strani animali che, pensando di possedere il giusto mezzo (12), considerano un eccesso tutte le opinioni diverse dalle loro ». Mi ha anche permesso di conoscere insegnanti di cinese molto acuri, anch’essi vittime del sistema educativo finalizzato all’esame. Alle medie non ho seguito neanche una lezione di cinese, ma so di essere più brillante di tutti quelli che hanno seguito tutte le lezioni. Non lo capite da quello che scrivo? Spero che Le tre porte, [...] possa far riflettere, riflettere e riflettere attentamente sull’insegnamento del cinese. E spero che anche i dipartimenti preposti all’educazione riflettano, riflettano e ancora riflettano. Attentamente.

[…]

Infine voglio dedicare due parole sincere a chi cavalca la cresta dell’onda e a chi no. Ve lo dico così: dovete assolutamente credere in voi stessi. Io sono oro, voglio brillare.

(29 febbraio 2000)

(1) In inglese nel testo (2) Istituito nel 1982, il Premio Mao Dun per la letteratura 茅盾文学奖 rappresenta uno dei più autorevoli premi letterari in Cina. È patrocinato dall’Associazione degli scrittori cinesi 中国作家协会. (3) Li Hongzhi 李洪志 è il fondatore e capo spirituale dell'organizzazione del Falun Gong, un sistema di meditazione e coltivazione corpo-spirito nato nel 1992 che dal 1999 è considerato fuori legge. (4) Liang Shiqiu 梁实秋 (1902-1987) scrittore, traduttore e critico letterario. Celebre per aver sottolineato il carattere estetico della letteratura respingendone invece il fine propagandistico. (5) Qian Zhongshu 钱钟书 (1910-1998) studioso, erudito e scrittore. Le sue opere sono contraddistinte da un notevole numero di citazioni in lingue occidentali. (7) Yu Guangzhong 余光中 (1928-vivente) poeta, scrittore e critico. Negli anni della guerra civile fuggì dall’avanzata comunista e si stabilì a Taiwan con la famiglia. È noto per le poesie in cui esprime la nostalgia dei taiwanesi per la Cina e le famiglie lontane. (8) Lu Xun 鲁迅 (1881-1936) è uno dei più grandi scrittori e pensatori cinesi del XX secolo, sicuramente il più noto. È considerato il padre della lingua e della letteratura cinese moderna. (9) Xu Zhongyu 徐中玉 (1915-vivente) scrittore e critico letterario. Nel 1978, sotto la supervisione del ministero dell’istruzione, fondò un comitato per la compilazione e la revisione di testi per lo studio del cinese. Ha contribuito alla creazione di materiale scolastico più volte ristampato e tuttora usato nelle scuole tra cui i testi per lo studio delle lingue straniere. (10) In inglese nel testo (11) Zhu Ziqing 朱自清 (1898-1948) poeta e saggista. Partecipò al Movimento del 4 maggio e fu uno tra i primi a credere nella modernizzazione della Cina. (12) Il Giusto mezzo 中庸 è uno dei Quattro Libri 四书 del canone confuciano. Il giusto mezzo è una particolare condizione di serenità interiore che consente all'uomo di vivere senza sofferenze, rispettando i superiori e gli inferiori, esercitando la pietà e compiendo il suo dovere, senza cercare di distinguersi con atti fuori dall'ordinario.



Tradotto da Lucia De Carlo, 12 Maggio 2011
 



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