Cctv “miglior grattacielo dell’anno”:  cosa significa un edificio pubblico


2013 Nov
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Cctv “miglior grattacielo dell’anno”: cosa significa un edificio pubblico
从央视新大楼获国际建筑大奖看城市公共建筑之多重寓意 di Chen Jibing ( 陈季冰 )


A novembre 2013 il nuovo palazzo della Cctv (Televisione nazionale cinese), progettato dagli architetti Rem Koolhaas e Ole Scheeren dello studio olandese OMA, vince il premio "miglior grattacielo dell'anno" per l'Asia.
Cosa rappresenta per i cinesi il grattacielo che sin dalla sua costruzione ha attirato i più disparati commenti e critiche? Cosa ci vedono i cinesi in quei "mutandoni
" che hanno mutato lo skyline della capitale? Non si tratta solo di un'audace opera architettonica; il nuovo edificio della Cctv esprime una grande metafora di quest'epoca, ci spiega Chen Jibing.

Nessun edificio ha suscitato tanta attenzione e controversie quanto il nuovo palazzo della Cctv.

A volte penso che a parte Tian'anmen e la Grande Sala del popolo, che vediamo quasi tutti i giorni sugli schermi della televisione nazionale, quei “mutandoni” [soprannome con cui viene chiamato il palazzo della Cctv, n.d.r.] sospesi sulla linea dell'orizzonte di Pechino, sono probabilmente l'edificio più impressionante per i cinesi.

Il nuovo palazzo della Cctv rappresenta ormai un'immagine consolidata ed inalterabile nell'immaginario collettivo, ma a differenza dei primi due l'edificio suscita soprattutto controversie: una sorta di ironia difficile da esprimere a parole.

Per questo motivo i cinesi hanno reagito con perplessità e sarcasmo quando l'autorevole Council on Tall Buildings and Urban Habitat (CTBUH ) gli ha conferito il “Premio come miglior grattacielo del 2013”.

Secondo il CTBUH, l'edificio della Cctv,  in quanto capolavoro di ingegneria strutturale, rappresenta una lezione sui materiali fatta da colui che intendeva “uccidere i grattacieli”. Il design dell'edificio sfida la tradizione e allo stesso tempo rappresenta una testimonianza e un riconoscimento per il risultato ottenuto da una minuziosa ricerca e collaborazione.

La domanda che ci poniamo oggigiorno è: “Cos' è un grattacielo? Cosa può e cosa deve fare?”. Il palazzo della Cctv risponde a tali aspettative.

Ole Scheeren, dello studio olandese OMA (Office for Metropolitan Architecture), è l'architetto responsabile del progetto della Cctv. Secondo lui, il premio - proveniente da Chicago, città che un secolo fa ha visto sorgere il primo grattacielo – dà al suo edificio lo status di nuovo punto di riferimento a Pechino, una specie di “manifesto” dei grattacieli asiatici.

Mi sono specializzato in architettura strutturale presso l'Università Tongji. Da ex studente appassionato di arte, comprendo l'importanza di un simile certificato di merito conferito dal mondo occidentale delle professioni, tanto più che quei “mutandoni” dal sapore contemporaneo, che si ergono arrogantemente sul suolo della città imperiale vecchia ottocento anni, piacciono pure a me.

Sono però convinto che gli esperti occidentali osservano l'edificio in un modo molto semplice, cioè secondo criteri puramente artistici e architettonici. Si tratta di “outsider”, che non si preoccupano del significato più profondo che implica, cioè di simbolo di autorità e totem politico; né del suo significato ideologico e della logica commerciale che ci sta dietro.

Se lo si considera solo dal punto di vista architettonico, la modernità dello stile, la struttura massiccia (è l'edificio interamente in acciaio più grande della Cina) e l'audacia del nuovo palazzo della Cctv bastano a far sfigurare la gran parte dei simili esperimenti tentati nel mondo contemporaneo. Si tratta inoltre di un'occasione più unica che rara per la maggior parte degli architetti contemporanei.

Sebbene l'architettura sia una categoria dell'arte, è diversa dalla più “pura” letteratura, dalle belle arti (mi riferisco alla pittura, la scultura, eccetera; molti includono anche l'architettura nelle belle arti) e dalla musica.

L'architettura somiglia più a un film. La sfida tecnologica, l'impiego dei materiali e altri elementi “non prettamente artistici” sono parte integrante e fondamentale di un'opera architettonica. Tecnologie come suono e luci (siamo nell'epoca 3D), sono indicatori importanti per stabilire e valutare pregi e difetti di un film.

Se trent'anni fa un architetto avesse progettato qualcosa come i “mutandoni”, sarebbe stato immediatamente respinto da un ingegnere strutturista. La sfida per realizzare un'opera così complessa con i materiali da costruzione, i macchinari e le tecnologie da costruzione dell'epoca era praticamente impossibile. Se ci basiamo esclusivamente su questo punto, il titolo di “miglior grattacielo” è meritato.

Ma agli occhi del comune cittadino cinese, quei “mutandoni” spigolosi e torreggianti non solo non si conformano al tradizionale senso estetico, ma sottintendono cose che vanno al di là dell'architettura e di cui i professionisti stranieri non si accorgono. Si tratta di quello che menzionavo prima: totem politico, simbolo del potere, ideologia e logiche commerciali...il nuovo edificio della Cctv concentra in sé tutti questi elementi, ed esprime una grande metafora di quest'epoca.

Devo menzionare di passaggio anche una fotografia che è girata molto in rete, il palazzo del Quotidiano del popolo attualmente in costruzione. Questi due edifici si completano a vicenda e rappresentano due biglietti da visita dell'ideologia e della cultura ufficiale della Cina contemporanea.

Perciò, ciò che desta maggiormente controversie non è l'architettura, ma è qualcosa di esterno ad essa. A volte penso che, se all'interno dei “mutandoni” non si trovassero gli uffici della Cctv, ma quelli di Sina Weibo o Tencent Wechat, l'edificio sarebbe forse trattato diversamente nelle conversazioni dei cinesi.

Naturalmente si tratta del destino degli edifici pubblici delle città moderne. In quanto “oggetto che forza l'estetica” e che simboleggia la forza di una nazione, essi possiedono uno status sacro pari a quello delle chiese delle vecchie città europee. Sono “altari” e “obelischi” delle città, se non proprio delle nazioni. Questo è il motivo per cui al Qaeda ha scelto le torri gemelle di New York come obbiettivo dell'attacco terroristico: per l'enorme ferita spirituale che poteva arrecare alla nazione.

Date le differenze con l'Occidente, gli edifici delle città cinesi spesso esprimono (o sono rivestiti di) una natura politica e un'allusione all'autorità più forte degli equivalenti occidentali.

L'unicità della Cctv nella Cina contemporanea ha destinato il suo grattacielo all'appellativo di “mutandoni”, dando adito ai commenti più disparati.

[Pubblicato il 14 novembre 2013 sul Nanfang Dushibao]

Tradotto da Lucia De Carlo, 26 Novembre 2013
 



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