Fino al 2001 l’omosessualità in Cina era etichettata come malattia mentale; in una realtà che vede il matrimonio e la procreazione come momento fondamentale di realizzazione individuale e salvaguardia dei valori familiari e sociali, la ricerca e la lotta portata avanti da Li Yinhe rappresenta una voce alternativa nell’universo accademico e sociale cinese. Partendo dalla proposta di legge presentata all’Assemblea Nazionale conclusasi lo scorso mese, proponiamo degli estratti di articoli su tema omosessualità e sessualità in generale che la professoressa Li ha pubblicato di recente sul suo blog (http://blog.sina.com.cn/liyinhe).
L’approvazione del matrimonio omosessuale può migliorare l’immagine internazionale della Cina
Articolo originale: 批准同性婚姻将大大提升中国的国际形象
[…]Se una civiltà materialista parla in termini di povertà e ricchezza, categorie quali armonia sociale e diritti umani sono invece un indice di progresso ideologico. Approvando il matrimonio omosessuale, l’immagine della Cina di paese arretrato ne beneficerebbe. E per farlo non sarebbe più efficace una piccola legge rispetto ai film propagandistici di Zhang Yimou che decantano questo paese e per cui si spendono milioni? Perché ancora non riusciamo a realizzare una cosa che costa così poco e ha esiti così alti? […]
Proposta di legge in favore del matrimonio omosessuale rivolta alla Conferenza Politica Consultiva del Popolo cinese. Di seguito le ragioni:
1. In base alla legge vigente, gli omosessuali non infrangono la legge cinese, un omosessuale condivide i diritti di un qualunque cittadino della Repubblica Popolare cinese. Tra gli omosessuali c’è chi vuole sposarsi: tale richiesta non è in conflitto con i diritti che hanno in quanto cittadini.
2. […] Riconoscendo il matrimonio omosessuale, la Cina avrebbe una legislazione che tutela gli interessi di un piccolo gruppo e contrasta le discriminazioni. […] Inoltre favoriremmo il mantenimento di rapporti a lungo termine tra persone dello stesso sesso, riducendo i rapporti occasionali e la probabilità di trasmissione di malattie veneree.
3. Mancando una legge per il matrimonio degli omosessuali, la maggior parte è costretta a sposarsi e procreare con persone di sesso opposto. Se potessero unirsi in matrimonio con persone dello stesso sesso, ci sarebbe una grossa massa che non procrea, risultando in un punto a favore per il controllo delle nascite in Cina.
(26 febbraio 2011)
Il problema dell’omosessualità in Cina
Articolo originale: 中国在同性恋问题上“起大早,赶晚集
[…] In molti paesi occidentali si sono registrati casi di atroce persecuzione degli omosessuali, sconfinati spesso nella pena di morte. Rispetto all’occidente, l’ambiente e la tradizione culturale cinese si sono dimostrati superiori: nella millenaria storia cinese, non ci sono state persecuzioni; l’opinione pubblica è sempre stata piuttosto moderata e nessuno è mai stato condannato a morte per condotta omosessuale (a parte poche eccezioni nel periodo della rivoluzione culturale, da vedere come casi eccezionali).
Le cronache ufficiali e non ufficiali dei quattromila anni di storia cinese riportano numerosi personaggi e storie d’amore omosessuale, episodi da cui sono nate espressioni correnti ed eufemismi, per esempio la pesca morsicata, che si riferisce a una storia d’amore all’epoca del periodo delle Primavere e Autunni, e la manica tagliata, che fa riferimento a un episodio dell’epoca degli Han occidentali: l’imperatore Ai Di preferì tagliare la manica della propria veste su cui dormiva l’ amato Dong Xian per non svegliarlo.
Le ricerche storiche di Pan Guangdan (1) mostrano come all’epoca degli Han anteriori quasi ogni imperatore avesse un compagno omosessuale. Il quarto imperatore Han, Wendi, aveva tra i propri favoriti Deng Tong, che poté vantare enormi ricchezze grazie al favore dell’imperatore, che gli concesse lo sfruttamento di giacimenti minerari per battere moneta; Deng Tong diventò uno dei tanti personaggi storici che potevano valersi della propria ‘sensualità’ per trarre vantaggi. Durante le dinastie Ming e Qing una legge proibiva ai funzionari di governo di andare a prostitute: si rivolgevano quindi ai fanciulli, in cerca di ‘una strada sostitutiva’.
Molti romanzi cinesi presentano descrizioni e ritratti di omosessuali, come Il sogno della camera rossa, Jin Ping Mei, e soprattutto Uno Specchio prezioso per giudicare i fiori, il cui tema fondamentale è la descrizione di una storia d’amore omosessuale. Più di recente la tendenza omosessuale è chiamata “orientamento maschile” e “vento del sud”, gli omosessuali maschi sono chiamati ‘fratelli’ e le lesbiche ‘il patto delle orchidee d’oro’. Anche Robert van Gulik (2) ha sottolineato il clima di tolleranza durante la dinastia Ming: ‘le norme della società dell’epoca mostravano una certa tolleranza e apertura verso questo tipo di relazioni (gli uomini potevano camminare per strada mano nella mano, gli attori dell’opera venivano spesso avvicinati), mentre l’eterosessualità veniva mantenuta confinata alla vita privata’.
L’atteggiamento della società cinese verso gli omosessuali si spiega con ragioni storiche e culturali: non essendoci un credo religioso, sono usanze e consuetudini a permettere di valutare fatti e persone. Finché un omosessuale non danneggia gli altri, la società non serba opinioni troppo spietate su di lui. La cultura cinese sottolinea il valore della procreazione; dal momento che un rapporto omosessuale non può procreare, è facile che la società lo ignori, senza però arrivare a considerarlo un crimine. Se riuscissimo ad usare questo retaggio storico e culturale, non solo miglioreremmo l’immagine della Cina sul piano dei diritti umani, potremmo fornire un modello per gestire appropriatamente i rapporti tra la cultura tradizionale e la sottocultura.
Potremmo essere precursori in un tema così importante, senza fare come bambini dell’asilo che si accodano sempre alle decisioni di nazioni avanzate. Foucault ha equiparato la cultura sessuale cinese con le antiche civiltà greca, egizia e giapponese, sottolineando i punti forti di cui l’Occidente è carente: perché ci sottraiamo a questa responsabilità quando dovremmo utilizzarla al meglio?
(1 luglio 2010)
Note al testo:
(1) Pan Guangdan (1899-1967) è uno dei più illustri sociologi ed esperto di educazione ed eugenetica cinese.
(2) Robert van Gulik (1910-1967) è orientalista, scrittore, diplomatico e musicista olandese. Autore di celebri romanzi polizieschi ambientati nel periodo Tang con protagonista il giudice Dee.
Come cambiano le norme sessuali
Articolo originale: 性规范在现代的变化
Affermavano gli antichi filosofi: “io sono un essere umano, possiedo tutto ciò che possiede un essere umano”. In altre parole, la natura che possiede e la condotta che può realizzare un essere umano, non è contro natura. Anche il noto sessuologo Alfred Kinsey (3) ha usato parole simili per esprimere la propria idea sul sesso: “L’unica attività sessuale non naturale è quella che non può essere realizzata”.
Nell’età moderna la tendenza della sessualità è progredita fino ad approvare tutte le forme di sessualità, indipendentemente da quale sia l’obbiettivo, la forma, il contenuto e l’oggetto (compreso il genere). Purché si possa realizzare sul piano fisiologico, niente può essere vietato. In occidente dal Medio Evo fino alla fine del XIX secolo, il confine tra condotta sessuale permessa e non permessa è sempre stato tracciato da evidenti fattori della tradizione (condotta sessuale giusta e viziosa, morale e criminosa, spirituale e carnale). Un cambiamento fondamentale del concetto di sessualità è stato il trasferimento da sfere morali (con accento posto su virtù e vizio) a sfere che riguardano la salute spirituale e il corpo (con attenzione posta su contrasto tra salutare e anormale, maturità e immaturità, normalità e perversione). La sociologia ha quindi fatto una distinzione della sessualità tra ortodossa e non ortodossa. Molte forme dell’attività sessuale sono state incluse in categorie per ottenere il consenso di norme sociali e comportamentali. […]
Negli anni Settanta la rivoluzione sessuale in Occidente ha permesso enormi progressi nel concetto di sessualità. A contribuire a tale cambiamento è stata l’evoluzione dei metodi di controllo della procreazione. Ciò ha portato ad un’alternativa: incoraggiare i giovani ad adottare misure contraccettive oppure proibire completamente il sesso. Naturalmente la seconda alternativa è la più plausibile. Una conseguenza diretta di ciò è stata la separazione tra sessualità e fini riproduttivi. I principali fattori che influenzano le norme sessuali moderne sono la distinzione tra felicità sessuale e procreazione.
Attualmente in Cina, la contraccezione è impiegata dall’83% delle donne sposate, in alcune zone si arriva al 90% e più. Tale proporzione non è alta come può sembrare: altre nazioni registrato numeri molto più elevati. Nel caso di fallimento della contraccezione, si ricorre all’aborto per interrompe una gravidanza indesiderata. In alcune nazioni, l’aborto raggiunge proporzioni del 55% su una media di cento gravidanze. Quando si supera il 50%, significa che su due gravidanze una non è portata avanti, per non parlare della maggioranza dei rapporti sessuali che non sono a fini procreativi. Contraccezione, sterilizzazione e aborto rendono sempre più evidente la separazione tra sessualità e procreazione.
La procreazione non solo non è più l’unico fine del sesso, persino il fine stesso del sesso non è più rintracciabile. Attualmente le principali nozioni e norme relative al sesso sono fondamentalmente tre: sesso in funzione procreativa, sesso come rapporto intimo tra due persone, sesso come appagamento. […] Pur riconoscendo delle differenze culturali, in ogni civiltà si possono rintracciare dei tratti universali relativi alle norme sessuali. […] La cultura moderna ha fatto venir fuori alcuni valori: alta valutazione dell’amore passionale e romantico; il matrimonio per amore (opposto al matrimonio combinato); la parità nei rapporti tra i componenti familiari (in opposizione al patriarcato e altre forme di autorità); la libertà sessuale e l’uguaglianza tra uomini e donne; la tolleranza della sessualità. Tali concetti si sono formati in Occidente nel XIX secolo, per poi diffondersi nel mondo attraverso radio, televisione e altri media.
La Cina si sta adeguando ai mutamenti che investono la sessualità a livello mondiale e che coinvolgono varietà, uguaglianza e libertà. È una tendenza inevitabile che, a prescindere dalle controversie e la ricomparsa dei conservatori, deve andare avanti.
(25 gennaio 2011)
(3) Alfred Kinsey (1894-1956), biologo e sessuologo statunitense.
Tradotto da
Lucia De Carlo, 03 Aprile 2011
Vignette
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di Stampa cinese ( 报章杂志 )Sul divano
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