Depressi e ribelli: la gioventù cinese


2011 Nov
11

Depressi e ribelli: la gioventù cinese
中国青年的苦闷与反抗 di Zhang Tiezhi ( 张铁志 )


Una sera di agosto, ero in una vecchia casa di Guangzhou, a bere un bicchiere e a fare due chiacchiere con un amico che lavora al City Pictorial Chengshi Huabao 城市画报. A Guangzhou, questa rivista di arte e letteratura è ritenuta un magazine radical chic. In realtà mette in luce l'individualismo della cultura giovanile della Cina di oggi ed evidenzia la diversità, rispetto al modo di vivere e ai valori della cultura convenzionale, tramite l'espressione artistica, la musica e le librerie indipendenti. O attraverso diverse attività per la comunità.

Dietro il layout da Lolita, la rivista, vuole far vedere come i giovani cinesi riescano comunque a portare indipendentemente avanti i loro valori e le loro scelte, nonostante il soffocante sistema politico e la commercializzazione di qualsiasi cosa. […]

Alla fine dello scorso anno, il City Pictorial e Openyouthology Qingnian Zhi 青年志 hanno pubblicato un lungo speciale sulla gioventù cinese, indagando sulla condizione di vita dei giovani cinesi in piccoli e medi centri abitati. L'idea iniziale sarebbe stata quella di osservare come l'arrivo dei global network e del rapido sviluppo delle città negli ultimi anni, possa aver creato uno stesso sistema di riferimento per i giovani di grandi e piccole città. La ricerca ha evidenziato, però, come i sogni della maggioranza dei ragazzi, dei piccoli centri abitati, rimangono, invece, comunque la casa, la macchina e il matrimonio.

Questo report ha scatenato discussioni e dibattiti. Questi sogni appartengono anche ai giovani residenti nelle grandi città e probabilmente anche a quelli di tutto il mondo. Non sono un'esclusiva del giovane cinese medio. In un certo senso, le rivendicazioni e il dolore dei giovani cinesi dei piccoli centri e dei loro omologhi americani sono molto simili: appartengono entrambi ad un immenso territorio, ma rimangono intrappolati nelle difficoltà del loro paese di origine.

I giovani americani, però, hanno l'automobile che, come la scopa magica, li fa volare via dai piccoli centri. In Cina? Ci sono sempre più palazzi. La terra gialla che si solleva, copre e sopisce ogni sogno diverso.

Da due anni a questa parte uno dei gruppi più in voga in Cina è un gruppo rock di Shijiazhuang, Wanneng qingnian lüdian 万能青年旅店 The Omnipotent Youth Society. La loro musica non è commerciale, ma è un insieme di folk vecchio stile, rock e tonalità blues. Il loro successo è dovuto alla musica intrigante ma sopratutto ai testi, in cui si racconta l'enorme dolore e la depressione del giovane cinese medio che vive in città.

Già senza strada, non sappiamo ritornare a casa. Con occhi duri guardiamo la realtà ,  fabbrichiamo luoghi lontani. La primavera, la libertà... ce le dovremmo meritare. Affrontiamo un futuro indifferente, cantiamo canzoni d'amore e non vediamo i carri armati



Questa è la realtà di un normale ragazzo cinese: un futuro indifferente

L'apogeo della grandezza cinese, la maestosa immagine della Cina che appare all'improvviso all'orizzonte, è una sorta d’illusione per questi ragazzi. Come un film di Hollywood al cinema.

Ho domandato ai The Omnipotent Youth Society se i giovani di Shijiazhuang fossero arrabbiati “In questo paese chi non è arrabbiato sono solo le persone senza cervello” è stata la risposta. “Siamo tutti pieni d'insoddisfazione e di frustrazioni, ma molte persone non sanno individuare la radice del problema

The Omnipotent Youth Society sanno la risposta, ma non scrivono le loro canzoni come forma di protesta. Cantano, piuttosto, la grigia sofferenza e la mediocrità dell'esistenza o la primavera che viene tinta, di nero, dalla polvere. L'oscurità è la parola chiave che gli fa comprendere la vita. […]

Il redattore del City Pictorial, invece, non è così pessimista. Vede i giovani cinesi creare continuamente una tipologia nuova di cultura. Le nuove sottoculture metropolitane cinesi hanno un forte spirito di ribellione  verso la cultura convenzionale, ma questi ragazzi fanno sopratutto parte della prima generazione con un alto livello vita materiale. Gli sta più a cuore avere un'alta qualità della vita e, solo dopo, far parte della sottocultura a cui sono interessati.

“La cultura giovanile delle città si prepara sempre ad esplodere senza aver maturato prima un fermento e, sempre dopo che l'esplosione è avvenuta, si verificano varie modifiche” afferma il redattore del City Pictorial

Il punto di vista positivo del redattore e quello pessimista della gruppo rock non sono in contraddizione l'uno con l'altro, la luce e l'oscurità che si intrecciano formano la complessità della Cina contemporanea.

La libertà personale deve resistere alla doppia contaminazione della politica e del mercato. Forse, i giovani dovrebbero rafforzare la coscienza di cittadino che interviene sulla cosa pubblica, oltre a  voltare le spalle alla politica e a ricercare una cultura libera e individualista. Solo così potranno, piano piano, cambiare la loro attuale apatica esistenza e creare un ambiente migliore, che gli permetta di continuare a sviluppare la propria creatività, la propria cultura e la propria resistenza.

Tradotto da Désirée Marianini, 11 Novembre 2011