Tra le opere di Haizi si contano non solo poesie brevi (più di 250) ma anche veri e propri poemi e opere di narrativa in forma poetica, spesso uniti nel ricorso a un linguaggio altamente idilliaco, simbolico, mistico e immaginifico. La poesia che riportiamo è definita dal suo autore come un sonetto, malgrado la struttura non sia quella classica. Il testo è infatti composto dalla successione di una terzina, due quartine e una seconda terzina, i cui versi sono costituiti da un numero di caratteri variabili, con diversi richiami fonici avvicinabili a giochi di rime o di assonanze.
L’ispirazione del componimento è rappresentativa per la poetica di Haizi, rientra infatti tra le poesie d’amore dell’autore, malgrado non sia tra le più famose e citate. Tuttavia, riesce a dare un’idea dell’esperienza complessa dell’amore da parte del poeta, con il costante riferimento a elementi naturali –a cui si associa spontaneamente l’idea di purezza- e con l’emergere di una visione trascendentale e spirituale dell’amore, per quanto poggiata su un’esperienza carnale e a tratti quasi materna.
Anche tecnicamente il testo è molto significativo per comprendere la concezione poetica di Haizi: esso rievoca la propensione dell’autore per la simmetria delle immagini, con l’ultimo verso che riprende il primo e alcuni simboli che vengono riproposti all’interno del testo nella stessa posizione in versi distinti, con l’obiettivo di creare un insieme provvisto di armonia interna.
Fiore di rosa, sonetto
Fiore di rosa, corpo come miele
Giardino di rose, capelli come notte
Ricoprono la neve bianca dei seni rigonfi.
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Porta di neve, fuori dalla porta di neve due calici di vino coperti di neve bianca
Finestra di neve, dentro la finestra di neve bianca due vallate di rose fiammeggianti
O due candele fiammeggianti, due candele ardenti che bruciano di sé fino all'estinzione
Due calici di vino risuonano in un tintinnio, vino ardente che ho sorseggiato.
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In autunno ho sentito il tuo seno, il tuo miele
Come fuoco d’estate e vento di primavera sono caduti nel mio abbraccio
Come api al sole riversate nel vino della notte
Come i roseti del vecchio regno di Persia sospinsero lo spirito umano in Cielo
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Ma la carne non potrà mai levarsi da Shiraz
per millenni, sempre allo stesso modo
Fiore di rosa, il tuo corpo è come miele.
Fotografia: opera di Nicoletta Antonello, foto acquarellata
Tradotto da
Mauro Crocenzi, 29 Luglio 2011
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