Li Yu e Liubo esplorano la città di Wuhan, in un resoconto tra passato e presente. Vi proponiamo una loro intervista. Mentre il futuro, rimane, a molti, sconosciuto.
Caratteri Cinesi: vivendo a Wuhan avete potuto assistere ai grandi cambiamenti che subito la città in trent'anni. Quali sono questi cambiamenti e cosa ne pensate?
Li Yu: I cambiamenti sono stati davvero tanti, è praticamente impossibile elencarli tutti. Quello che più mi ha impressionato, però, è stato vedere sempre più gente e sempre più macchine per le strade. Tutto il mondo sta cambiando, ma forse la Cina lo sta facendo troppo velocemente.
Liu Bo: sono arrivato ad Wuhan per motivi di studio nel 1997. Sono solo sedici anni che vivo qui e quindi non sono stato spettatore dei cambiamenti degli ultimi trent'anni. Ma questi ultimi sedici anni sono i sedici anni che hanno rinnovato la faccia della città. Personalmente sono legato alla città che ho conosciuto quando studiavo. All'epoca avevi la sensazione che l'individuo era inserito nel contesto sociale, era tutto tranquillo e confortevole. Studiavo nella parte vecchia di Wuchang e per entrare in contatto e sentire come era fatto il posto, mi perdevo spesso tra i vicoli e le strade strette della città. Oggi questa sensazione non esiste più. Ovunque ci sono cantieri per la demolizione di edifici o grattacieli che devono ancora finire di costruire o che hanno già costruito. E' tutto molto freddo e impersonale. Adesso Wuhan è una parola che mi è praticamente estranea.
Caratteri Cinesi: potresti raccontarci i tuoi ricordi della Wuhan del passato? E oggi, invece, l'immagine più forte che ti viene in mente pensando alla città?
Li Yu: Prima di frequentare la scuola media, vivevo nel campus dell'Università Normale della Cina Centrale. Vicino casa c'erano laghi limpidi e la vegetazione tutt'intorno era molto fitta. I miei genitori erano professori universitari, conducevano una vita molto semplice. Non ho mai pensato che Wuhan potesse essere diversa dalle altre città cinesi. Ho frequentato le scuole medie a Wuchang e con un mio compagno di classe andavamo spesso in giro tra le stradine e i vicoli. All'epoca Wuhan non era così scintillante e pomposa come lo è oggi. Mi ricordo che davanti l'entrata della mia scuola c'era un mercato di vestiti simile al mercato della seta di Pechino. Facevo un grande sforzo per non cedere alla tentazione di comprare vestiti di colori e dimensioni stravaganti e cassette di musica pop. Poi è arrivato l'89 e una scena di allora è tutt'oggi viva nella mia memoria: un autobus messo per traverso in mezzo alla strada. Il traffico in città era completamente bloccato, il ponte del Fiume Azzurro era pieno di militari che marciavano e c'era tanta gente che li circondava. C'erano tante persone persone che salivano sulle macchine, brandivano bandiere e facevano discorsi. Tutto questo è successo solo una volta nella mia vita, ma è impossibile da dimenticare. Oggi la scena più forte che mi rimane davanti agli oggi è la luce di notte a piazza Guanggu. Dieci anni fa era una fantomatica linea che divideva la città dalla campagna. Oggi è praticamente diventato “il centro dell'universo”; un magico cambiamento.
Liu Bo: sono arrivato la prima volta ad Wuhan nell'estate del '92. E' stata quella la volta che ho provato sulla mia pelle Wuhan la fornace e il suo caldo torrido. Ne ho apprezzato comunque il panorama e le sue bellezze. Da quel momento in poi, Wuhan è stato il luogo a cui più aspiravo. Nel 1997, ho superato l'esame di ammissione all'università e mi ci sono trasferito. Ero molto contento. Anche dopo la laurea non ho avuto dubbi e sono voluto rimanere. Nei miei ricordi Wuhan è rumorosa e umana; l'ampio Fiume Azzurro; l'acqua del lago Donghu; gli alberi di Sheshan; Xiaodongmen dopo la pioggia mi ha toccato profondamente.
Nella Wuhan di oggi non c'è praticamente più nulla di quello che c'era più di dieci anni fa. I miei occhi sono solo pieni di cantieri e grattacieli. E' spaventoso.
Caratteri Cinesi: puoi raccontarci dei cambiamenti del lago Donghu?
Li Yu: La parte del lago dove si può stare in pace è minore in confronto a prima, invece le automobili sono aumentate. Dovete sapere che Donghu è all'interno della città, le strade che lo circondano, ormai, girano al massimo della loro potenza. Dieci anni fa, quando andavamo al lago, c'erano sono biciclette o autobus, oggi solo automobili. La strada che percorre tutto il perimetro del lago e che incrocia una delle uscite dell'Università di Wuhan, la Libomen, è diventata un'importante via di comunicazione tra Wuchang e Hongshan, due quartieri di Wuhan. Per la maggior parte dell'anno c'è un traffico insostenibile, come se tutti fossero sempre in viaggio per le vacanze. La misura delle targhe alterne attorno al lago, un tempo, era una cosa impensabile. Un altro cambiamento è che oggi i luoghi aperti al pubblico sono diminuiti. Tutta la costa del lago è cambiata. Ci sono ville di lusso e condomini. Alcuni sono sorti circa dieci anni fa, altri negli ultimi anni. Grandi gruppi edili, con l'appoggio del governo, hanno utilizzato sottili pretesti come specchi per le allodole, e hanno logorato, giorno dopo giorno, il lago, occupando con la forza la costa. Piano piano la natura di cui tutti traevano beneficio, è oggi ad uso e consumo di pochi.
Liu Bo: Donghu mi è sempre piaciuto, è sempre stato così in tutti questi anni. Il cambiamento di questi ultimi anni è stato immenso. Il lato nord ovest è occupato dalle compagnie edili e di costruzione, nella parte est ci sono le sopraelevate dove passa il treno ad alta velocità e altri cantieri per la costruzione del terzo anello di Wuhan. Poi ci sono i lavori per un tunnel sotterraneo sempre nella parte est che preoccupa molto le persone. Non sappiamo quale sarà il Donghu che ne verrà fuori. E' tutto molto incerto.
Caratteri Cinesi: cosa rappresenta Donghu per voi?
Li Yu: Un tempo andavo spesso da solo a nuotare al lago, poi ho cominciato ad andarci con gli amici. Donghu non ha nulla di particolare, è solo una parte serena dei miei ricordi.
Nel 2005 ho visto un lago nel sud Italia, blu come il mare, in confronto Donghu è tutto grigio. Me ne rendo conto, Donghu non è nulla di che, è solo una parte della città.
Liu Bo: rappresenta molti ricordi che ho di questa città. Quando studiavo mi piaceva andare al lago, in seguito ho anche fatto parecchi lavori proprio su questo lago. Nel 2006- 2007 ho lavorato ad un progetto dal titolo “I 24 periodi solari di Donghu”, tutti scatti sulla superficie dell'acqua secondo la divisione in periodi solari del calendario tradizionale cinese.
Caratteri Cinesi: secondo te la città e l'ambiente in che rapporto dovrebbero essere? L'urbanizzazione e la protezione ambientale? Questa contraddizione come andrebbe guidata?
Li Yu: Se lo sviluppo della città fosse più lento forse sarebbe meglio per l'ambiente. Ma in Cina c'è un'ansia esagerata per lo sviluppo economico, sarà inevitabile che ne pagheremo un prezzo molto molto caro.
Liu Bo: non si può fuggire dalla città in cui si vive. La situazione delle città cinesi oggi è abbastanza drammatica: l'aria, l'acqua potabile, il traffico, sono tutti problemi che esistono. Il veloce processo dell'urbanizzazione delle città minori porta ad un'amplificazione di questi problemi. Mi chiedo, sono queste le città di cui abbiamo bisogno?
Utilizzo la fotografia per registrare la città in cui vivo. Questo è quello che amo di più nella vita, voglio imparare dalle esperienze e voglio ricordare. Se potessi scegliere mi piacerebbe vivere agli inizi degli anni novanta, quando ero appena arrivato a Wuhan. Ma è impossibile, quindi vista la situazione, posso solo adeguarmi all'urbanizzazione che aumenta sempre di più.
Il governo dovrebbe essere più trasparente e aperto sulle politiche ambientali, lo dovrebbe fare per i suoi cittadini. In questo modo magari si potrebbe alleviare la contraddizione tra sviluppo urbano e ambiente. Il problema dell'aria come si potrebbe risolvere? Come si può essere più sicuri per l'acqua potabile? Come si potrebbe migliorare il problema del traffico? Sono tutte tematiche a cui teniamo e sono tutti problemi urgenti che dovrebbero essere risolti.
Caratteri Cinesi: per un fotografo riportare la verità è sempre stato una sfida, tu come affronti questa sfida? Registrare la realtà che tipo di importanza ha per i cinesi?
Li Yu: La fotografia deve spezzare il tecnicismo, il fotografo deve essere un uomo comune. Si dovrebbe utilizzare la camera per registrare la propria vita e collezionare le immagini di ognuno di noi e così, semplicemente, ci troviamo a collezionare parti della nostra la realtà, se lo vedi così non è nessuna sfida.
Liu Bo: a volte quando fotografo mi impaurisco, mi chiedo: è questa la città in cui vivo? Questa città è vera? E' una sfida difficile sia da vincere che da affrontare, forse serve il lavoro di una vita per venirne a capo. E' esattamente come superare tutte le difficoltà e le paure che incontriamo nella nostra esistenza. Facciamo del nostro meglio, utilizziamo la fotografia per ricordare. Ai cinesi piace scegliere di dimenticare, spero che con i nostri lavori le persone possano vedere chiaramente cosa hanno davanti, la Cina di adesso.
Caratteri Cinesi: che differenza c'è tra utilizzare la fotografia per fare informazione e scrivere di informazione?
Li Yu: La cosa più importante del fare informazione in modo tradizionale è essere fedeli alla verità
oggettiva. Ma il nostro lavoro non vuole riportare la realtà e non vuole neanche ritornarci. Vogliamo fabbricarla nuovamente, per trovare quella che noi consideriamo realtà. Prendiamo in prestito dagli articoli di giornale una chiave di lettura che diventa metafora. Attraverso un processo di distorsione dell'articolo, viene esemplificato un altro livello di significato. I nostri lavori sono scatti di notizie ma non si limitano all'informazione, arrivano a toccare ogni aspetto della natura umana, della cultura e della storia. Alcuni aspettano addirittura lo spettatore per essere scoperti.
Liu Bo: L'origine dei nostri lavori è la notizia. Partiamo da articoli di giornale su cui creiamo dei progetti fotografici. Dopo aver fatto una mostra a Pechino, una persona che è venuto alla mostra ci ha scritto: “l'opera che avete creato non ha più che vedere con la notizia originale, è diventata qualcos'altro. La notizia è stata replicata, ma il significato è stato distorto. Lo spettatore, che rimane oltre lo sfondo, deve nuovamente decifrare l'immagine che ha davanti”
Quando scritto può aiutarci a comprendere i nostri lavori. Attraverso le notizie scritte arriviamo ad un'interpretazione libera, consona con la nostra identità artistica. Non indaghiamo sulla veridicità dell'informazione in sè, se la notizia è vera o falsa è solo il giornalista che l'ha riportata a saperlo.
(le prime cinque foto sono di Liu Bo, le ultime due di Li Yu e Liu Bo. Intervista di Désirée Marianini)
Tradotto da
Désirée Marianini, 30 Aprile 2013
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