Amartya Sen e il concetto di “valori asiatici”



He Aiguo 何爱国, docente di studi asiatici presso l'università di Fudan, analizza il concetto di "valori asiatici" espressi dall'economista indiano Amartya Sen. L'articolo di He Aiguo fa parte degli interventi raccolti all'interno della tesi di laurea "Comunitarismo in Cindia", che analizza gli sviluppi del comunitarismo all’interno del contesto sino-indiano.

Amartya Sen approva la radicale destrutturazione dei valori asiatici promossa dal liberalismo. Di tali valori asiatici Amartya Sen ha negato fermamente l'esistenza, enfatizzando l'opposizione con i valori occidentali e l'unicità di entrambi e perseguendo una critica, ad ogni modo né conservatrice né intransigente ... Dal punto di vista dello sviluppo e non solo della politica, i “valori asiatici” non si son rivelati essere del tutto inutili né semplificano la destrutturazione. Ma vogliono limitare il suo campo di applicazione, modificare il suo contenuto sostanziale e svilupparsi nel tempo.

Amartya Sen ha avvertito la Cina: “necessita di costruire il suo futuro senza abbandonare il suo passato, e ha citato lo scrittore Sikongtu della dinastia Tang affermando: il "vecchio per il nuovo”. In realtà, più approfonditamente a livello amministrativo ha promosso una costruzione liberale dei valori asiatici; Sen non è in realtà contrario alla presenza di tali valori, non contro dei veri valori; si era opposto ai valori autoritari, contrari alla mancanza di libertà, di democrazia, di uguaglianza, di tolleranza di valori non-liberali, in opposizione a ritenere soltanto il liberalismo occidentale come l'unico valore asiatico; in breve, non ne condivide semplicemente l'ideologia né la politica, mentre non si oppone ai valori accademici e normativi asiatici.

Egli è anche critico dei valori occidentali, in particolare del loro centrismo, e ritiene inoltre che il liberalismo e il razionalismo siano caratteristiche esclusive dei valori occidentali, perciò Sen non pensa che essi non possano comprendere ed essere felici di apprezzare altri valori. Il suo costrutto accademico e normativo dei valori asiatici è liberale, è una miscela di tradizione e modernità, di cose vecchie e nuove che possano comprendersi reciprocamente, apprezzarsi e insegnare. Infatti, egli non è contrario all'unicità dell'Asia, è contrario all'unicità dell'Asia quando essa non considera la prospettiva liberale e della natura umana; si oppone “ai discorsi della cultura dominante” alle “parole armoniose della discordia culturale”, ai “discorsi sullo scontro di civiltà”, sostenendo il melting-pot e la razionale umanità della riflessione comune.

Per lui i valori asiatici e i valori occidentali non sono intolleranti, chiusi, fanatici, isolati, protettivi, arretrati; ma sono un ampio spazio, aperto, di riflessione (razionale), di fusione, di comunione, un punto di incontro, quello che lui ritiene essere il razionalismo che può superare i limiti della cultura dominante, scavando in profondità nella natura umana, non opponendosi alle differenze di valori, ma opponendosi a considerare questa differenze come incomprensibili, come impossibili da superare."Lo sviluppo è libertà" sarà il punto di incontro comune nel futuro dei valori asiatici e occidentali.

Tradotto da Gian Luca Atzori, 07 Febbraio 2013