Siamo tutti mattoni nel muro


2012 Giu
22

Siamo tutti mattoni nel muro
我们都是砌墙的砖 di Chang Ping ( 长平 )


Chang Ping vive in Germania da più di sei mesi; è visiting writer della Heinrich Boll Foundation, programma che offre rifugio a scrittori e artisti perseguitati.


Dopo aver visitato Berlino, Chang Ping riflette sui resti del muro e considera i muri reali e virtuali che si ergono in Cina. L’articolo è stato pubblicato su Isunaffairs.


Caratteri Cinesi: Cos’è un muro? Non crede in Cina esistano dei mattoni in grado di contribuire a cambiare la società?
Chang Ping:
Il sistema sociale edificato da una dittatura considera gli individui dei mattoni da incastonare in un muro. Il pericolo dei muri è che se alcuni mattoni si allentano, rischia di collassare l’intera struttura. Sono convinto che in Cina ci saranno sempre più mattoni del genere.


Solo una volta a Berlino, ho capito che il muro di Berlino non è semplicemente un muro. Quando esisteva ancora, era una costruzione in costante espansione e fortificazione. All'inizio era una rete di metallo, poi una rete rinforzata e quindi di cemento. Poi è stato eretto il "muro di confine 75",  imponente e massiccio, definito il "capolavoro" della storia dei muri.
[…]
In realtà, a una distanza di 50-70 metri dal muro, era la "fine del mondo" per i tedeschi dell’Est dell’epoca.
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La cosa più terribile è che questo muro così imponente da ostruire il cielo, fa delle persone dei mattoni, dei pezzi della sua struttura. Non solo sei isolato e bloccato dagli altri, ma sei portato anche a isolare e ostacolare gli altri. Ogni giorno seguiamo gli ordini del potere, obbediamo alle sue regole, ci accordiamo al suo ritmo, ne leggiamo le notizie e ne ascoltiamo la musica. Per il potere paghiamo le tasse, investiamo dei soldi, diventando inevitabilmente una sua parte. Esattamente come una canzone cinese dall’allegra melodia del secolo scorso: "la comune è una canna di giunco sempreverde, i suoi membri sono zucche, tante zucche unite una all’altra e appese su una canna. Più l’arbusto è fertile e robusto, più le zucche crescono grandi e dolci”.
Se fossi un uccello, agogneresti un cielo libero. Quando diventi un mattone, non hai più il desiderio di volare, la tua aspirazione è di essere inserito in un muro, o di essere battuto sulla testa di qualcuno. Ancora oggi molti tedeschi dell'Est ricordano con nostalgia l'epoca in cui il muro di Berlino si ergeva imponente. Molti cinesi rinnegano un mondo libero, sognando persino di far tornare la Rivoluzione culturale : è la tragedia dei mattoni cotti da un regime.
[…]
Il muro di Berlino è stato abbattuto più di vent'anni fa, e i tedeschi dell'Est ne stanno ancora assestando le rovine. Invece in Cina in questi venti anni i muri hanno continuato a ergersi con efficienza. Dal mondo reale questi muri si sono già evoluti in spazi virtuali, diventando dei "capolavori" incomparabili che fanno impallidire il "muro di confine 75" di Berlino.

Allo stesso modo, questi muri non compaiono all'improvviso, ma fanno affidamento a risorse locali. Ognuno è un mattone, dotato di intelligenza e abilità, conforme a dei requisiti, capace di sopportare ogni tipo di attacco. Incendi, ribaltamenti dei treni, demolizioni forzate, auto immolazioni, disordini nella “corte imperiale”: nonostante tutto, il muro riesce a ergersi solido e indistruttibile.
Non solo non subisce il minimo danno, al contrario è sempre più massiccio. A cosa si appoggia? Non solo al talento e la perspicacia del suo padrone, ma alla schietta condiscendenza di ogni singolo mattone.

(19 aprile 2012)

Immagine di copertina: East side gallery, Berlino

Tradotto da Lucia De Carlo, 22 Giugno 2012