Essere giovani è davvero una fortuna che va perseguita per tutta la vita? Cosa sono le rughe, solo il collo di una camicia spiegazzata? Mai Jia risponde a queste domande. Non c'è buonismo nelle sua considerazioni, ma un'affermazione di vita, fatta di esperienze e fasi, le quali andrebbero sempre vissute a pieno.
Sono trascorsi quarant'anni
ho riposto la responsabilità
è una confessione verso la bellezza
è per l'animo che incede nella rima
Pan Wei – Sulla tomba di Su Xiaoxiao
Lo scrittore Thomas Bailey Aldrich ha pronunciato una frase famosa che da molti è stata portata sul palmo della mano: “rimanere sempre giovani significa distendere le rughe dell'animo”.
Superati i miei quarant'anni, questa espressione è ascesa a titolo del mio quaderno di appunti.
Molto probabilmente, con la più onesta propensione d'animo e con il più allettante dei segnali, vado a placare le violente ondate emozionali e reprimo i desideri del corpo. Per autoinduzione mi dico: sono giunto molto in alto.
“Saggezza” ed “esperienza” mi fanno trovare spesso ridicolo l'adoratore della giovinezza: colui il quale spende una follia nelle cliniche di bellezza per acquistare le sinuosità del corpo, chi conta sull'aiuto dei funghi ascomiceti o dei feti di capra per risplendere di salute. Guardiamo queste persone come “agnelli smarriti”.
Apro il quaderno ogni giorno, con pietà ammetto a me stesso di dover lasciar da parte tutte le preoccupazioni, superare la caducità del tempo e alimentare il credo della giovinezza.
Poi, quest'estate, un'ombra incredibile si è agitata vigorosamente davanti ai miei occhi e dentro di me. Alcune cose che prima afferravo strette nelle mie mani, di colpo sono diventate estranee e lontane, come la foschia nelle giornate d'inverno. All'improvviso mi sono accorto di essere stufo di qualcosa, mi sono chiesto perché dovessi agire in quel modo: non far svanire la giovinezza.
Il detto celebre di Aldrich è veramente solo un auspicio di approvazione e di fiori freschi?
La mia fredda razionalità ha prodotto un segnale di panico e il mento fermo, all'improvviso, si è voltato, incamminandosi verso un luogo altro, lontano da casa.
Lo so, il problema deve essere riconsiderato, come quando prima di uscire dobbiamo sistemare il collo della camicia.
In realtà è una questione semplice, ma è la causa ad essere contemporaneamente chiara e complessa.
La giovinezza passa, le persone crescono, non c'è nessuno che resiste alla forza della natura, è una verità e una legge che nessun saggio o filosofo può contestare. Il concetto di tempo spinge a riflettere profondamente sulla finitezza e sull'impotenza dell'essere umano, siamo chiaramente distesi in una posa artificiale all'interno della storia.
L'assurdità dei prodotti di bellezza, delle tinture per capelli, delle dentiere, dei funghi e dei feti di capra, tutto di una patetica semplicità. La ricerca dell'aspetto e della mente giovane, in fin dei conti sono la stessa cosa. Facciamo di tutto per lottare contro il tempo e opporci alla natura, ma è solo una guerra che siamo destinati a perdere.
La giovinezza, inoltre, ha tutto questo valore? È davvero così meraviglioso essere giovani?
Non è sempre oro ciò che luccica.
La nostra persona si rinnova in continuazione, le rughe dell'animo e del corpo non potranno distendersi, e non c'è neanche bisogno che lo facciano, in quanto sono la nostra ricchezza.
Silente nell'oscurità e nell'incomprensione è l'opportunità che si concretizza nella nostra vita, la scelta della nostra esistenza.
Forse non è la perfezione assoluta, ma è il fiore e il frutto della nostra vita, semplicemente questo.
" A quaranta [anni], non ebbi più dubbi. A cinquanta, conobbi il volere del Cielo. A sessanta, il mio orecchio si mise in sintonia. A settanta, seguo tutti i desideri del mio cuore".
(Confucio, Dialoghi).
Ogni fase della vita possiede le proprie peculiarità, come i fiori profumati.
Eh sì, a vent'anni si ha la poesia e la giovinezza dei vent'anni, a quaranta si ha la poesia e le rughe dei quaranta.
L'aspetto e l'animo giovanili non vanno ricercati, un animo giovane seppur bello non riesce a illuminare una vita caduca.
La vita è un'operazione matematica: con il tempo, le sue quattro miserie (nascita, vecchiaia, malattia e morte) diventano una formula.
Non dobbiamo essere terrorizzati dal tempo che ci rimarrà, perché la paura potrebbe modificare i nostri passi. E la poesia dei vent'anni potrebbe coprire quella dei quaranta.
Tradotto da
Désirée Marianini, 15 Maggio 2012
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