Gli eroi del rock: omaggio ai rocker cinesi


2012 Apr
02

Gli eroi del rock: omaggio ai rocker cinesi
摇滚英雄——献给中国的摇滚人 di Luo Bing ( 洛兵 )


Rock in Cina. A uno straniero può ispirare simpatia e curiosità, perché suona strano alle orecchie. O anche delusione, perché il rock cinese, si dice, ha solo imitato. Il rock in Cina è stato una nicchia che solo negli ultimi anni ha dato segni in controtendenza, permeando stadi, festival e pubblico di massa. Ma prima era stato emblema del “dixia” cinese, letteralmente: “underground”. Colonna sonora dell’emarginazione sociale metropolitana, nella Cina delle aperture. Si può risalire al suo valore riflettendo sul significato sociale e culturale che ha assunto, persino a prescindere dalle qualità tecniche e artistiche espresse. Quella di Luo Bing è un’ode che risuona eccessiva, ridondante nel celebrare figure e forme musicali spesso sconosciute anche alla stragrande maggioranza dei cinesi, ma aiuta a capire cosa l’esplosione del rock cinese ha significato negli ambienti culturali nella Cina degli anni Ottanta e Novanta.

Sono nati in un’epoca in subbuglio. Quando Amore di campagna (乡恋, Xiang lian) era considerata musica spazzatura e creò un vespaio di critiche su tutti i media e tra l’opinione pubblica. Quando Notte al porto (军港之夜, Jungang zhi ye) fu vista come una sfida alla tradizione e bollata come un affronto (1).
Si svegliarono dal torpore tra le turbolenze di una grande epoca. I grandi capolavori dei Beatles, dei Rolling Stones, di Bob Dylan e di Prince accesero l’anima più irriverente all’interno del midollo. I mutamenti sociali erano ovunque e permearono ogni angolo delle loro vite. Presi dalla sfrenatezza della gioventù e da una sensibilità congenita decisero di opporsi e non di fuggire, di partecipare e non di stare a guardare. Si sono gettati nella mischia e hanno cavalcato l’onda durante lo scontro tra i valori artistici tradizionali e quelli della “nuova corrente” (2), nella competizione tra gli ambienti musicali tradizionali e la nuova industria discografica in ascesa.

Fu così che la Cina continentale ebbe il suo primo gruppo rock, i Wan li ma wang 万里马王 (3) e i primi rockers: Zang Tianshuo 臧天朔, Wang Yong 王勇, Wang Di 王迪, Cui Jian 崔健, Ding Wu 丁武, Sun Guoqing 孙国庆...
Nonostante abbiano iniziato imitando e siano poi scomparsi dalle scene, nonostante a distanza di anni tra loro ci sia chi si è allontanato da tempo e chi non è più attivo nell’ambiente, tuttavia in quegli anni il rock cinese seminò i primi germi, continuando poi a diffondersi.
Ben presto altre persone si unirono.

Venivano da posti ordinari, ma erano destinati a esistenze fuori dalla norma. Avevano un talento artistico straordinario, ben più notevole di musicisti che suonavano altri generi. Parecchi di loro erano nati in famiglie di artisti benestanti, in molti si erano diplomati in istituti specialistici. Ma la maggioranza fece affidamento sull’ardore che li riempiva, bruciò la passione che li animava e si gettarono a capofitto nel rock.
Tutti loro amavano perdutamente l’intensità della batteria, le selvagge distorsioni sonore, i colpi dritti all’animo del basso, la voce lacerante e penetrante. Per esercitarsi con gli strumenti lasciavano sanguinare le dita, dimenticavano i pasti e il sonno, continuavano a imbracciare stretta la chitarra anche stravolti dalla fatica e al momento del riposo. Per provare la batteria avevano i crampi alle mani e si riposavano solo se finivano sul letto di un ospedale. Per un pezzo di un gruppo rock straniero avrebbero potuto suonare gratis per ore senza badare a guadagni e perdite. Di fronte alle proposte generose dei discografici di Taiwan e Hong Kong potevano anche mettersi i cappotti e uscire dalla porta a testa alta in assenza di sufficienti garanzie sull’autonomia creativa; anche quando le televisioni straniere misero sul tavolo grandi somme, se non erano soddisfatti della qualità delle registrazioni e delle produzioni dei programmi, potevano arrabbiarsi e resistere alle tentazioni.
Vivevano decisi dentro ai loro sogni, vivendo e gioendo per questi sogni.

Hanno anche inseguito le mode, sono corsi dietro alle tendenze. Naturale, perché in quegli anni il rock era la più seguita delle mode. Le ragazze più belle non correvano dietro a chi aveva i soldi ma si buttavano tra le braccia dei musicisti rock. Tra loro c’era poi chi pensava che fosse nel ritmo violento, nelle chitarre distorte, nelle urla folli... che tutto lì fosse il rock. Perdevano la testa per il look da Harley-Davidson, gli piaceva fare crescere i capelli, si avvolgevano in vestiti di pelle nera e ornavano tutto il corpo con borchie di metallo, pavoneggiandosi tra le vie della città. Chiamavano le belle ragazze Jianguo e i bei ragazzi Jiansun (4). Negli innumerevoli party a base di rock straniero si ballava e si rideva fino a notte fonda.

Hanno anche perso la via e la luce. Sono stati prigionieri al cospetto della ricchezza, delle donne e delle droghe; vennero sottomessi dai propri desideri, furono tutti sbattuti dentro e messi sotto chiave. Ma prima o poi hanno ripreso felicemente a camminare verso l’alto e hanno capito presto il significato di una vita nella salute. Quando in prigione hanno insegnato agli altri detenuti a leggere e a disegnare, quando hanno hanno creato canzoni e preso parte con ardore ad attività per l’interesse collettivo, quando hanno smesso con successo di fare uso di droghe e si sono avvicinati alla creatività con mente sobria, è lì che sono cresciuti. È stata una realizzazione improvvisa, hanno iniziato a voltare le spalle all’eccesso, hanno iniziato a guardare se stessi da vicino.
Come accade ovunque, anche fra loro si annidavano approfittatori e gente che faceva bella presenza. Ma le onde ripuliscono la sabbia e tutti quelli che si sono ingenuamente appoggiati a questo giro per sbarcare il lunario sono stati abbandonati brutalmente. E quei talenti che hanno perseverato nelle loro intenzioni saranno anche invecchiati o saranno rimasti nell’oblio per anni, ma alla fine sono riemersi e dai loro piccoli rifugi e hanno riguadagnato una nuova vita. In tanti hanno mollato per anni e alla fine sono riusciti fuori. In tanti non hanno più aperto bocca ma sono rimasti nella memoria e ancora oggi sono oggetto di discussione. Questo perché la musica che hanno creato era la più vivida, vigorosa, illuminata e libera; rispetto ad altra musica aveva una presa più forte.

Hanno avuto un talento così fuori dalla norma da fondere la tradizione musicale cinese con il rock più moderno e d’avanguardia, generando e diffondendo molti lavori raffinati. Hanno scelto un calore commovente per cantare la libertà, esaltare la vita e godere della natura, alla ricerca di qualsiasi sentimento intenso. I loro lavori hanno influenzato una, due, tre intere generazioni, riuscendo a raccontare un numero sterminato di giovani e tirare fuori i loro sentimenti intimi. Sono stati loro a rendere la musica rock un fiore esotico e splendido all’interno della storia dell’arte cinese.

Nothing to My Name (一无所有, Yiwusuoyou), A Dream Returns to Tang Dynasty (梦回唐朝, Meng hui Tang Chao), Shameful (无地自容, Wudizirong), Sister (姐姐, Jiejie), Garbage Dump (垃圾场, Lajichang), Black Dream (黑梦, Hei meng), New World (新世界, Xin shijie), Choose to be Strong (选择坚强, Xuanze jianqiang), The Fiercy Road to Yangzhou (烽火扬州路, Fenghuo Yangzhou lu), Return to Lhasa (回到拉萨, Huidao Lasa), The Blue Lotus Flower (蓝莲花, Lan lianhua), Flying Higher (飞得更高, Fei de geng gao)... sono tutti classici della storia del rock cinese, che ancora oggi sono in grado di toccare l’animo di milioni di persone. Cui Jian, Tang chao 唐朝, Hei bao 黑豹, Dou Wei 窦唯, He Yong 何勇, Zhang Chu 张楚, Yanjingshe 眼镜蛇, Huxi 呼吸, Chaozai 超载, Zhinanzhen 指南针, Lunhui 轮回, Zang Tianshuo, Wang Yong, Zheng Jun 郑钧, Xu Wei 许巍, Miankong 面孔, Qingtong qi 青铜器, Ziyue 子曰, Pangu 盘古, Wang Lei 王磊, Baojia jie sishisan hao 鲍家街43号, Tie Fengzheng 铁风筝, Tiantang 天堂, Shouren 瘦人, Dixia Yinger 地下婴儿, Hu Mage 胡吗个, Cangying 苍蝇, Maitian Shouwangzhe 麦田守望者, Xie Tianxiao 谢天笑, Shanren 山人, Ershou meigui 二 手玫瑰... Nomi pieni di luce e di individualità. Alcuni di loro sono ormai un fenomeno culturale, altri sono soggetto di gossip; alcuni guardano al futuro, altri sono già stati accantonati, ma lasciando di sé anche solo una ma durevole immagine di spalle.

Di fronte ai nuovi cambiamenti avvenuti nel mondo, la società è divenuta un animale raro offuscato dall’economia e l’idealismo è stato inghiottito, gettando la loro esistenza nella difficoltà. Con il declino del mercato discografico i live sono gradualmente diminuiti e ogni opportunità è divenuta preziosa. Era difficile sentire in giro la parola “rock”, era stata quasi cancellata. Per sopravvivere hanno dovuto fare nuovi lavori, costretti ad appoggiarsi ad altre capacità per nutrirsi. Ma non hanno mai mollato e ancora tengono alta le chitarre come fossero bandiere, brandiscono le bacchette della batteria come delle asce da guerra, imbracciano il basso come una mitraglia e torcono le corde vocali per gridare all’animo le loro opere, per far conoscere a tutti la tenace vita e l’inflessibile determinazione del rock.
Erano tempi di ingenuità sentimentale e provavano il grave senso di dover compiere una missione. Ma allorché tutto iniziò a procedere verso la volgarità e l’egoismo, poterono solo tornare a occupare la propria interiorità. Sapevano che solo facendo questo passo la musica rock prima o poi sarebbe rinata e loro sarebbero arrivati lontano. E non sarebbero tornati al punto di partenza, non sarebbero crollati senza più rialzarsi; perché quel luogo lontano che tanto attrae non è affatto un’illusione ma è una speranza esistente.

Forse la natura della musica rock è troppo intensa, estrema, rumorosa. Appartiene di più ai cuori e ai corpi dei giovani. Ma lo spirito rock, quello spirito che non si ferma davanti a nulla e che parla a cuore aperto, quel senso di eroismo in un’epoca di crisi dei valori, lo spirito rock non è scosso dal tempo e in un’era di nichilismo sembra dare autenticità e schiettezza. Il mondo è un luogo davvero ostentato, dispendioso, superficiale e assurdo, abbiamo bisogno di eroi e abbiamo ancora più bisogno di autentici eroi rock.
Al mondo, di immortale c’è solo l’eterno appassimento e l’eterno ritorno alla vita. Non c’è canto più appassionato né grido più acuto del rock. Esiste un gruppo. Il batterista lo chiamano libertà, il chitarrista appagamento e il cantante esagitazione. Tu sei uguale a me e a loro. Siamo tutti il risultato più vivido e naturale di una sua performance.

(1) I due pezzi citati fanno oggi parte della tradizione pop cinese. (2) Il riferimento è al movimento di rinnovamento artistico che animò gli ambienti metropolitani alla metà degli anni Ottanta. (3) Il gruppo nasceva negli ambienti studenteschi dell’Università di lingue straniere di Pechino alla fine degli anni Settanta. Il nome era il frutto dell’accostamento dei cognomi dei quattro componenti. i Wan li ma wang non lasciarono traccia negli annali rock cinesi e si sciolsero molto presto. Ad oggi non sono pervenute registrazioni del gruppo. (4) Jianguo (尖果) letteralmente significa “il miglior frutto”, mentre Jiansun (尖孙) è traducibile “il miglior giovane”



Tradotto da Mauro Crocenzi, 02 Aprile 2012