Perché scrivo libri erotici



Una mia amica mi ha detto: Non mi fa strano che scrivi libri erotici, ma perchè li vuoi scrivere? Solo per sfogarti? Perchè eh? Una scrittrice, invece, è andata dritta al punto: I tuoi lettori fedeli sono donne tra i trentacinque e i cinquantacinque anni, sono nella fase in cui hanno un marito e si prendono cura dei propri figli. Entrano in menopausa, lottano disperate e ricercano storie d’amore. Hanno bisogno di fantasie sessuali e di storie romantiche, non di libri erotici, con questa tua trasformazione ti scaverai la fossa da solo.

In realtà da più di vent’anni ho cominciato a muovermi nella scrittura, non l’ho mai fatto per ottenere uno status, per fare del bene alla gente o per elargire chissà quale insegnamento; né ho mai scritto per sfogarmi, non c’è una missione nella mia scrittura, la mia penna non è posseduta da dei o demoni. Scrivo per motivi dissolti in infinite parti che vengono a galla, per scintille di ragioni insignificanti.

Per un breve attimo, ho invidiato anche io coloro che fanno pile di soldi con la scrittura.  Per la fama rinomata mettono gli occhiali da sole per strada o firmano autografi alle presentazioni dei libri mentre infinite mani li salutano. Si sono beccati anche uova puzzolenti, cocacola o fiori. Davvero, l’ho pensato, ma è stato solo per un brevissimo istante.

Me lo sono imposto più volte, la prima cosa è non dimenticarmi che la scrittura mi da una felicità autentica ed evanescente, che mi fa sollevare di mezzo metro da terra, il mio cervello è una fornace per l’elisir dell’immortalità, non un forno per chi è sicuro di riuscire nel suo intento.

Sotto troverete le motivazioni per cui scrivo libri erotici:

1. Dal Tappeto da preghiera di carne1 in poi, sono passati duecento anni e in cinese ancora non sono usciti libri erotici interessanti. Perfino lo stessa opera di Li Yu è ridondante e prolissa. Sono in tutto venti capitoli, dove lui stesso adduce argomenti e rivede teorie che lo avvicinavano al concetto di illuminazione delle scritture buddhiste; l’erotismo viene confinato a soli tre capitoli.

2. Scrivere libri erotici non è facile, scriverli in modo pulito con la stassa facilità e bellezza con cui mangiamo, beviamo, prendiamo il sole o riposiamo il pomeriggio, è ancora più complesso. Bu Er, il libro che ho per le mani adesso, è una prova che faccio seguendo questo intento.

3. Da piccolo, quando da eroe fingevo di crescere, guardavo spesso film impegnati e rimanevo stupito dal livello di perversione della menta umana. Vedevo spesso anche film porno e poi dicevano che masturbarsi provocava gravi danni alla salute rimanendo terrorizzati per tutto il giorno. Pensavo, perchè la tempesta non arriva con tutta la sua furia2? Perchè i film impegnati non possono coincidere con i film porno? Così facendo le persone potrebbero avere una visione completa di quella che è la vita con le sue meraviglie.

Solo quando ho cominciato a farlo concretamente però, ho capito che era una sfida enorme. Il livello assurdo di passaggi tra il concetto di anima e carne,  non è differente tra quello che c’è tra la vita e la morte.

4. Tra poco avrò quarant’anni se non mi metto a scrivere adesso, in pochi anni i sentimenti traditori verranno meno e non sarò più in grado di mettere per iscritto ciò che succede al mondo. La medicina moderna parla chiaro, anche gli uomini entrano in menopausa: Il cavallo purosangue sa quando arriva il tramonto, non serve frustarlo andrà da solo.

5. Da scrittore cinese mi sentirei in colpa se le nuove e così fortunate generazioni dovessero fare affidamento a porno giapponesi, a testi come Gli amanti di Lady Chatterley o  Sotto i tetti di Parigi: derive cristiane che non ci appartengono.

7. Tutto questo spero serva anche come cura personale dalla depressione e dalla crisi di mezza età arrivata in anticipo.

(1) «Il Tappeto da preghiera di carne», opera scritta da Li Yu a metà del XVII secolo, è considerata il romanzo erotico cinese per eccellenza. (2) Feng Tang cita l’ultimo verso di Maxim Gorky ne «La canzone delle tempesta»



Tradotto da Desiree Marianini, 05 Marzo 2011