Il giornalismo all’epoca dei nuovi media


2011 Feb
05

Il giornalismo all’epoca dei nuovi media
成长为这个时代的南方报人 di Fang Kecheng ( 方可成 )


Fang Kecheng indaga le sfide del giornalismo nell'epoca dei nuovi media. L'esperienza del gruppo editoriale Nanfang.

Le sfide del giornalismo nell'epoca dei nuovi media. L'esperienza del gruppo editoriale Nanfang.

Luglio: i nuovi candidati del mondo del lavoro sono appena usciti dai campus universitari. Ragazzi e ragazze provenienti dal Sud del Fiume Azzurro, fanno il loro ingresso al civico 289 del Corso di Guangzhou, portando con  loro storie così diverse ma nello spirito estremamente analoghe.

[…] Anno dopo anno, quanti ragazzi arrivano al Sud nutrendo passioni e aspirazioni simili a quelle della prima volta in cui ci si innamora, come se dovessero esser fedeli ad un antico patto religioso. Oggi mantenere questa convinzione non è una cosa per niente facile, può essere persino visto come una decisione stupida e rischiosa.

[...] Sono appena entrato nel mondo del lavoro. Mi sono laureato in giornalismo all’Università di Pechino. L'anno scorso, ho scoperto che più della metà dei miei ex compagni di studio sono stati assunti da imprese di costruzione. Per questo ho scritto il post Il dipartimento di giornalismo è diventato il dipartimento del settore edile. Indubbiamente tutto ciò significa che il dipartimento di giornalismo ha fallito,  d’altronde però è inutile scagliarvisi contro,  in quanto di questi tempi le compagnie di costruzione sono la logica più forte. Un ragionamento pregno di idealismo si riduce esclusivamente una risata amara. Non importa se non lo vogliamo ammettere, questa è la realtà e nessuno può precludere da essa.

Durante il periodo di formazione al  Nanfang Daily, il direttore Yang Xinfeng ci ha spiegato il progetto  « doppio guadagno » di cui era molto contento. […] Diceva che il South Daily Media Group era sicuro di oltrepassare un determinato capitale, ma quello che contava invece era dare credito al palazzo della compagnia che stava finendo di essere costruito, di avvalorare quel bel pezzo di terra comprato nel Guangdong, per non parlare dell’edificio di quattro piani acquistato nei quartieri di Pechino est.

Tornando a noi, essere nuovo del mestiere ha le sue gioie e i suoi dolori, la gioia è che il mio capo ha i soldi e che io devo rigare dritto, la parte triste è che questi soldi non provengono dallo scrivere notizie o dal vendere giornali, ma dalla rapida compravendita di terreni e dalla costruzione di edifici. Il guadagno di un’importante testata, in cui lavorano duramente centinaia di persone, non supera l’affitto annuale di un palazzo. La logica di oggi come non può disilluderci?
Va bene l’assurdo, va bene la razionalità, l’individuo singolo non ha la forza di invertire la logica dei tempi, ma chi sostiene che la logica attuale è l’unica verità? Se la maggioranza delle persone vi scelgono di inchinarsi, noi possiamo ancora dare libero sfogo alla nostra immaginazione e scegliere nuove possibilità.

Personalmente credo che entrare al Nanfang porta a considerare come i soldi, lo status e il cosidetto successo siano gli unici valori a cui si tende in quest'insulsa epoca, significa però anche sperimentare una possibilità: riusciremo a seguire le nostre intime aspirazioni, scegliere la nostra identità? Proveremo delle emozioni che vadano oltre ma contemporaneamente, con i piedi per terra, realizzarci? Possiamo dire con orgoglio, tra il cappio del destino ed il giogo di quest’epoca:  “sono libero”?

[…] Dal panorama storico attuale, per fare giornalismo si va ancora a tentoni in quanto la propaganda, per lungo tempo, ha richiesto di occultare il valore dell’ informazione. Si sta ancora discutendo sulla realizzazione di un’etica del giornalismo, invece la tecnologia porge subito il fianco alla professionalità delle notizie. Solo essendo davvero professionali daremo una mano per un celere sviluppo e oltretutto, limiteremo il più possibile i danni che potrebbero crearsi data la velocità della crescita.

Lo sviluppo dei nuovi media è stato un terremoto per la nostra società. I professionisti del settore devono saperli usare. Non dobbiamo guardare alle nuove tecnologie come a un nemico.  Probabilmente ridurranno il volume della carta stampata e delle quote pubblicitarie in circolazione ma sicuramente daranno vita a nuove piattaforme, nuovi mezzi e nuove possibilità per il giornalismo.

Tradotto da Desiree Marianini, 05 Febbraio 2011
 



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