Foxconn: cosa succede nella fabbrica cinese famosa per le proteste e i suicidi? Il 21st Century Business Herald non solo racconta cosa succede all'interno delle loro catene di produzione, ma si domanda quanto la Foxconn sia veramente all'avanguardia per l'inserimento di robot di nuova genrazione all'interno della catena produttiva.
Foxconn: 300mila robot entro il 2014. Un punto di svolta o falso allarme?
La Foxconn potrebbe velocizzare il processo per l'automazione delle risorse umane.
Nella società cinese, l'epoca del “figlio unico” si è trasformata gradualmente in un problema, soprattutto per la gestione delle questioni sociali legate a milioni di operai e di fabbriche. È una preoccupazione continua, tale da provocare mal di testa ai dirigenti delle immense aziende del manifatturiero. Nella società cinese il momento [in cui si arriverà alla] carenza del personale nel settore manifatturiero è alle porte, soprattutto a causa dell'invecchiamento della popolazione. Il costo del lavoro è sempre più alto e le risoluzioni dei problemi relativi alla gestione della manodopera sono ancora inappropriate e potrebbero essere causa di una crisi che non può essere ignorata.
Sul lungo periodo, gli analisti industriali stanno valutando, i passi da compiere per la sostituzione della forza lavoro umana con [quella dei] robot. Analizzando il fattore costo, il punto di svolta per la sostituzione su larga scala avverrà intorno al 2014.
La difficile gestione della manodopera velocizzerà l'automazione.
Zuo Pengfei, ricercatore del Topology Research Institute di Taiwan, nota che la maggior parte della forza lavoro attualmente impiegata dalla Foxconn è costituita da giovani ventenni nati dopo gli anni Novanta. Sono questi gli operai che gradualmente si sono trasformati nella principale forza lavoro dell'industria.
Rispetto ai loro predecessori, ragazzi nati negli anni Settanta e negli anni Ottanta, questi nuovi giovani sono più coscienti dei diritti civili ma mancano dello spirito instancabile e indefesso dei loro genitori. Inoltre, i risultati del censimento della popolazione indicano che tra il 2000 e il 2010, il numero degli individui tra i dieci e i quattordici anni è diminuito di circa il 5 per cento.
Continuando di questo passo, il settore del manifatturiero arriverà a un picco di carenza di manodopera intorno al 2015. In questi anni l'occupazione alla Foxconn è aumentata da800mila a un milione e centomila operai grazie alla prepotente crescita di produzione di prodotti come gli iPhone e gli iPad per importanti clienti come la Apple. L'enorme incremento dell'esercito dei lavoratori ha fatto emergere una dopo l'altra tutte le difficoltà legate alla gestione della manodopera.
Non troppo tempo fa, la Foxconn ha promosso e accelerato il programma "la miniera d'oro della pianura centrale”. Tre città diverranno costituiranno la base del triangolo d'oro per il manifatturiero e saranno anche lo snodo principale per la produzione dell'iPhone. Si tratta di Zhengzhou e Luoyang nella regione dello Henan e Jincheng nello Shanxi.
Zhengzhou diventerà il punto per l'assemblaggio dei prodotti iPhone più grande del mondo. Luoyang sarà il centro di produzione dei pannelli di vetro e Jincheng quello per la componentistica. Per portare avanti questo programma la richiesta di manodopera nelle regioni centrali da parte della Foxconn è aumentata prepotentemente. Ma una volta entrata in queste regioni, l'industria si è trovata ad affrontare la sfida della carenza di operai.
Per questo motivo, la Foxconn, ha iniziato la promozione su larga scala di linee di produzione automatizzata fin dallo scorso anno. L'Ad della Foxconn Terry Gou del resto, aveva annunciato che nel 2012 avrebbe prodotto mille robot al giorno per raggiungere le trecentomila unità. Questi robot avrebbero sostituito l'uomo nelle linee di produzione caratterizzate da un alto rischio, monotonia e ripetitività.
Zuo Pengfei afferma che “molte linee produttive della Foxconn sono pericolose e dannose per l'uomo”. Un esempio è la fabbrica per i componenti metallurgici di Taiyuan. I componenti devono essere lavorati per [costruire] i telai dei modelli iPhone e devono essere risciacquati con preparati chimici. Questi ultimi emanano un intenso odore all'interno dei laboratori. A causa della nocività per l'uomo, la tendenza più in voga all'interno del processo di produzione è quella di rimpiazzare gli operai con i robot. Il robot, se paragonato all'uomo, lavora ventiquattro ore su ventiquattro senza interruzioni e non ha bisogno di vitto né di alloggio. Inoltre non ci saranno preoccupazioni sul piano sociale per la gestione del personale. La Foxconn spera così di superare le difficoltà a cui sta andando incontro.
Il programma di automazione di trecentomila unità non è facile da attuare
"La linea di produzione dei robot della Foxconn è un vero e proprio segreto. Non ci hanno mai fatto entrare a vedere la sezione delle forniture", racconta al giornalista l'operatore di una compagnia taiwanese che collabora con la Foxconn per l'ampliamento dei servizi automatizzati.
A Shenzhen e a Jincheng nella regione dello Shanxi, la Foxconn sta comunque creando una vasta area per la produzione automatizzata dell'assemblaggio. L'intervistato ritiene che gli automi della Foxconn siano competitivi, sebbene ci sia ancora un certo gap con i loro principali concorrenti, la BYD e la shanghainese ABB. Attualmente, oltre a Foxconn, altre fabbriche a capitale taiwanese per la produzione di apparecchiature elettroniche sono in ritardo sulla tabella di marcia nella produzione automatizzata.
Per l'operatore sopra menzionato, la ragione di questo ritardo risiede nell'arretratezza tecnologica dei produttori che rimangono dietro a Foxconn. Oltretutto i robot Foxconn non escono dall'azienda e non sono venduti ad altri concorrenti. Gli altri produttori per il momento avranno ancora bisogno del lavoro manuale.
Tuttavia, osservando la realtà, l'avanzata della Foxconn nell'automazione sembrerebbe essere più difficile da quanto previsto da Terry Gou. La fonte intervistata rivela che oggi i robot Foxconn sono solo un ventesimo rispetto ai trecentomila declamati dall'Ad dell'azienda. Oggi i robot Foxconn sono utilizzati nella produzione Apple degli iPhone e degli iPad "principalmente in operazioni tecniche semplici, ripetitive e monotone quali la verniciatura, il collaudo e la saldatura." continua l'intervistato. Il robot Foxconn sviluppato a Jincheng nello Shanxi è già al lavoro. Si prevede che nel 2016 [questa zona] diverrà "la più grande base al mondo per produzione di robot intelligenti”
Il 2014 il punto di svolta
Tuttavia la sostituzione completa degli operai con i robot è ancora tecnicamente molto difficile da attuare. In genere l'automazione è ferma al trasporto, al bloccaggio e al selezionamento. In pratica è utilizzata principalmente in operazioni pesanti e grezze.
L'automazione porterà molti vantaggi alle grandi produzioni di un unico prodotto. Ma nella manifattura raffinata o nella produzione personalizzata l'uso di una linea di produzione robotica non è economicamente redditizio. Siamo ancora dipendenti dalla conduzione manuale nei programmi di assemblaggio composito e per i test complessi.
Volendo fare un calcolo economico, oggi il costo dell'utilizzo dei robot supera ancora quello della manodopera. Zuo Pengfei ricorda che per ammortizzare le apparecchiature automatizzate e per la manutenzione delle stesse il costo annuale è come minimo di decine di migliaia di yuan.
I robot della Foxconn non sono ancora ad alta intelligenza, difficilmente posseggono alta efficienza nel breve periodo. Al contrario, l'abilità degli operai cinesi nel manifatturiero non è da sottovalutare. "Ho visto numerose operazioni portate a termine da operai in un secondo" racconta Zuo Pengfei.
Il vice presidente di una società di telefonia mobile di Shanghai ha dichiarato che, nell'ambito della telefonia, i robot sono utili per le compagnie che posseggono un lungo ciclo di produzione oppure una grande ed unica categoria produttiva. La maggior parte delle aziende di telefonia scelgono di utilizzare principalmente il lavoro manuale.
In confronto, la Apple - il grande cliente della Foxconn - risulta più adatto a una linea di produzione automatizzata, perché sostituisce il modello base una volta l'anno, mantenendo sempre una produttività alta dei singoli iPhone e iPad. Tenendo conto del crescente costo dei lavoratori cinesi, gli analisti del settore prevedono che in pochi anni emergeranno i vantaggi della produzione automatizzata.
Nella fabbrica della Foxconn di Taiyuan, lo stipendio di un operaio appena entrato è di circa mille e ottocento yuan; sommando gli straordinari, può arrivare a tremila yuan mensili. Per due turni di lavoro, il costo della manodopera di un operaio per tredici mensilità è all'incirca di ottantamila yuan all'anno.
I report finanziari dell'azienda madre della Foxconn, la Hon Hai Precision Industry Co. Ltd. riportano che nel 2011 i margini del profitto lordo sono scesi al 7,7 rispetto all'8,14 per cento del 2010. Il costo del lavoro invece continua ad aumentare e il profitto lordo del settore dell'elettronica rimane estremamente basso.
"Dal 2014, con l'avanzare della tecnologia automatizzata, il costo dei robot potrà essere inferiore alla forza lavoro manuale” aggiunge Zuo Pengfei. E se la Foxconn riuscisse ad ottenere sussidi governativi per la produzione nell'alto manifatturiero, questa tendenza potrebbe essere accelerata.
[tradotto per Internazionale versione cartacea]
Tradotto da
Désirée Marianini, 13 Dicembre 2012
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